Oltretevere

Il Papa, 'custodire le persone nei luoghi di incuria e degrado'

Riceve partecipanti a progetto Custodi del Bello promosso da Cei

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 30 SET - "Essere 'Custodi del Bello' è una grande responsabilità, oltre che un messaggio importante per la comunità ecclesiale e per tutta la società.
    Vorrei perciò riflettere con voi proprio sul nome del vostro progetto che non è un semplice slogan, ma indica un modo di essere, uno stile, una scelta di vita orientata a due grandi finalità: il custodire e il bello". Così papa Francesco nel corso dell'udienza stamani in Vaticano con i partecipanti al progetto "Custodi del Bello", promosso dalla Conferenza episcopale italiana. "Custodire significa proteggere, conservare, vigilare, difendere - ha aggiunto -. È un'azione multiforme, che richiede attenzione e cura, perché parte dalla consapevolezza del valore di chi o di ciò che ci viene affidato.
    Per questo non ammette distrazioni e pigrizia. Chi custodisce tiene gli occhi ben aperti, non ha paura di spendere del tempo, di mettersi in gioco, di assumersi delle responsabilità".
    Ricordando le "tante persone ai margini, scartate, dimenticate in una società sempre più efficientista e spietata", il Papa si è soffermato su poveri, migranti, anziani e disabili soli, ammalati cronici. "Eppure, ciascuno è prezioso agli occhi del Signore (cfr Is 43,1-4). Per questo vi raccomando, nel vostro lavoro di riqualificazione di tanti luoghi lasciati all'incuria e al degrado, di mantenere sempre come obiettivo primario la custodia delle persone che vi abitano e che li frequentano. Solo così restituirete il creato alla sua bellezza".
    Proprio sulla bellezza, il Pontefice ha osservato: "Oggi se ne parla molto, fino a farne un'ossessione. Spesso però la si considera in modo distorto, confondendola con modelli estetici effimeri e massificanti, più legati a criteri edonistici, commerciali e pubblicitari che non allo sviluppo integrale delle persone. Un approccio di questo genere è deleterio, perché non aiuta a far fiorire il meglio in ciascuno, ma porta al degrado dell'uomo e della natura". L'invito è quello a "imparare a coltivare il bello come qualcosa di unico e sacro per ogni creatura".
    Papa Francesco ha accolto i Custodi del Bello nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Un'udienza privata promossa da Caritas Italiana e dalla Cei con l'interessamento di mons.
    Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, dedicata alle centinaia di persone in stato di fragilità che, ogni giorno, in 12 città italiane si prendono cura di beni e luoghi pubblici, iniziando un nuovo cammino di vita.
    Circa 140 Custodi del Bello provenienti da tutta Italia sono stati accolti dal Pontefice, accompagnati da don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana; Marco Berbaldi, presidente del Consorzio Communitas; Roberto De Micco, dell'Associazione ExtraPulita; e Alessandra Zecchi coordinatrice degli 'Angeli del Bello Onlus'. Queste le quattro realtà che hanno dato vita al progetto.
    In qualità di sostenitori dei Custodi del Bello, erano presenti all'udienza privata anche Stefano Consiglio, presidente di "Fondazione Con il Sud"; Roberto Natale, direttore di "Rai per la Sostenibilità"; Nicola Lanzetta, amministratore delegato di "Enel Italia"; Filippo Rodriguez, direttore di "Enel Cuore"; Paolo Bonassi, chief social impact officer di "Banca Intesa"; Andrea Forghieri, direttore di "Banca Intesa San Paolo per il Sociale"; e Marcello Giustiniani, presidente di Ita2030.
    Tra gli amministratori presenti all'udienza, vi erano il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda; il sindaco di Bari, Vito Leccese; il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci; l'assessore al Welfare di Milano, Lamberto Bertolé; e l'assessore al Welfare di Savona, Riccardo Viaggi.
    "L'incontro di oggi con il Santo Padre è un passo decisivo nel percorso di crescita dell'iniziativa sociale dei Custodi del Bello, oggi presenti a Milano, Roma, Firenze, Brescia, Savona, Finale Ligure, Matera, Caltanissetta, Bari, Bitonto, Biella e Cagliari", racconta Luciano Marzi del Consorzio Communitas e responsabile del progetto. "Ad ispirarci nella nostra azione sono state proprio le parole del Santo Padre, che ci esorta a investire sulla bellezza dove c'è degrado e sul lavoro per valorizzare ogni persona per ciò che può offrire agli altri. Con i Custodi del Bello proviamo a mettere in pratica entrambe le cose, grazie al sostegno di realtà del terzo settore, imprese e amministrazioni, che oggi sono qui con noi in questa straordinaria giornata".
    A papa Francesco, i Custodi hanno donato una pettorina, che li contraddistingue per le strade delle città, una pergamena di ringraziamento firmata da tutti e un libro fotografico che li ritrae nelle attività di cura e manutenzione di strade, parchi, scuole, giardini e beni culturali. Ogni foto è accompagnata da un loro pensiero su come il progetto abbia ridato un ruolo attivo nella comunità. "Io cercavo un lavoro e ho trovato molto di più: degli amici e la voglia di uscire al mattino", ha scritto un Custode del Bello a papa Francesco. (ANSA).
   

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