Oltretevere

Testimoni Geova, sentenza Cedu sulla Spagna è trionfo dell'uomo

Corte europea, violati diritti di una donna per una trasfusione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 SET - La sentenza pronunciata all'unanimità il 17 settembre dalla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo che dichiara che i diritti di una Testimone di Geova in Spagna sono stati violati da un'ordinanza con la quale un giudice autorizzava i medici a somministrare trasfusioni di sangue contro la volontà della donna costituisce un "precedente rivoluzionario contribuisce a tutelare il diritto di tutti i pazienti all'autodeterminazione". Lo afferma una nota dei Testimoni di Geova, spiegando che tutti i 17 giudici della Grande Camera hanno convenuto che "il paziente adulto consapevole ha il diritto di rifiutare" le cure mediche indesiderate, affermando che "il diritto del paziente di prestare o negare il consenso a un trattamento è un principio cardine nella sfera dell'assistenza sanitaria che deve essere rispettato".
    "La sentenza è un trionfo per ogni individuo che riconosce l'importanza del diritto di prendere decisioni personali in campo sanitario. Lancia quindi un messaggio chiaro: l'autodeterminazione del paziente è un diritto fondamentale che deve essere rispettato", ha detto Christian Di Blasio, portavoce dei Testimoni di Geova in Europa.
    Nel giugno 2018 Rosa Edelmira Pindo Mulla, residente a Soria, in Spagna, è stata ricoverata in un ospedale di Madrid per un'embolizzazione dell'arteria uterina, una procedura minimamente invasiva per trattare il sanguinamento causato da fibromi uterini. Un principio fondamentale delle convinzioni e della coscienza della signora Pindo Mulla, che è testimone di Geova, è il suo rifiuto delle trasfusioni di sangue basato sul comando biblico di Atti 15:28, 29 di 'astenersi dal sangue'.
    Prima dell'intervento la donna aveva informato il personale medico, sia a voce che per iscritto, del fatto che rifiutava l'uso di trasfusioni di sangue e che richiedeva strategie mediche consolidate che non comportassero trasfusioni di sangue.
    Queste indicazioni sono state registrate nella sua cartella clinica. Nonostante la chiara volontà della donna, il giudice di turno spagnolo ha emesso un'ordinanza che autorizzava i medici a imporle un trattamento che lei aveva esplicitamente rifiutato.
    David Baidez, portavoce dei testimoni di Geova in Spagna, ha detto: "I Testimoni di Geova considerano la vita un dono di Dio.
    Cercano le migliori cure mediche disponibili e collaborano volentieri con i professionisti del settore medico per trovare alternative sicure ed efficaci alle emotrasfusioni. Siamo grati ai numerosi medici spagnoli che hanno dimostrato nel tempo di rispettare le decisioni dei testimoni di Geova e di fornire un'assistenza sanitaria di qualità". (ANSA).
   

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