Oltretevere

I vescovi, 'la Chiesa sarà sinodale per essere più missionaria'

Papa non farà esortazione post-Sinodo, pubblica documento finale

Redazione Ansa

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 26 OTT - Il documento finale del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, approvato oggi, viene pubblicato e non diventerà oggetto di un'esortazione del Papa: Francesco ha infatti deciso che sia subito diffuso perché possa ispirare la vita della Chiesa. "Il processo sinodale non si conclude con il termine dell'assemblea ma comprende la fase attuativa", dice il testo: coinvolgendo tutti nel "quotidiano cammino con una metodologia sinodale di consultazione e discernimento, individuando modalità concrete e percorsi formativi per realizzare una tangibile conversione sinodale nelle varie realtà ecclesiali". Nel documento, ai vescovi si chiede molto nell'impegno sulla trasparenza e sul rendere conto mentre - come affermato anche dal card. Victor Manuel Fernandez, prefetto per la Dottrina della fede - ci sono lavori in corso per dare più spazio e più potere alle donne.
    Il testo è percorso dalla prospettiva della conversione della Chiesa in senso sinodale e in un orizzonte missionario: una Chiesa meno gerarchica e centralizzata, con le Chiese locali più valorizzate e in relazione fra loro, mentre tutte le strutture sono al servizio, appunto, della missione, con il laicato sempre più protagonista. Significativa la proposta di fare sì che i Dicasteri vaticani avviino una consultazione "prima di pubblicare documenti normativi importanti".
    Il testo è in 5 parti, e nell'introduzione si rileva che "lo sguardo sul Signore non allontana dai drammi della storia, ma apre gli occhi per riconoscere la sofferenza che ci circonda e ci penetra: i volti dei bambini terrorizzati dalla guerra, il pianto delle madri, i sogni infranti di tanti giovani, i profughi che affrontano viaggi terribili, le vittime dei cambiamenti climatici e delle ingiustizie sociali". Il Sinodo, viste le "troppe guerre" in corso, s'è unito ai "ripetuti appelli di papa Francesco per la pace, condannando la logica della violenza, dell'odio, della vendetta". Inoltre, il cammino sinodale è segnatamente ecumenico - "orienta verso una piena e visibile unità dei cristiani" - e "costituisce un vero atto di ulteriore recezione" del Concilio, prolungandone "l'ispirazione" e rilanciandone "per il mondo di oggi la forza profetica". Non tutto è facile: "Non ci nascondiamo di aver sperimentato in noi fatiche, resistenze al cambiamento e la tentazione di far prevalere le nostre idee sull'ascolto della Parola di Dio e sulla pratica del discernimento".
    E' nella prima parte che si definisce "Il cuore della sinodalità", e "in termini semplici e sintetici, si può dire che la sinodalità è un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma strutturale per rendere la Chiesa più partecipativa e missionaria". E l'unità della Chiesa non è uniformità, "la valorizzazione dei contesti, delle culture e delle diversità, e delle relazioni tra di loro, è una chiave per crescere come Chiesa sinodale missionaria". Col rilancio dei rapportii anche con le altre fedi, in particolare "per costruire un mondo migliore" e in pace.
    Per essere Chiesa sinodale "è necessaria una vera conversione relazionale", si dice nella seconda parte, ed è proprio nella mancata cura delle relazioni e dei legami che hanno radice "le ricorrenti espressioni di dolore e sofferenza da parte di donne di ogni regione e continente, sia laiche sia consacrate, durante il processo sinodale". Così "i mali che affliggono il nostro mondo": ma "la chiusura più radicale e drammatica è quella nei confronti della stessa vita umana, che conduce allo scarto dei bambini, fin dal grembo materno, e degli anziani" .
    "Carismi, vocazione e ministeri per la missione" sono al centro del documento che punta sulla più ampia partecipazione di laiche e laici. Il ministero ordinato è "a servizio dell'armonia" e in particolare "il ministero del vescovo" è "comporre in unità i doni dello Spirito". Con il vescovo ci sono "presbiteri e diaconi", per una "collaborazione fra i ministri ordinati all'interno della Chiesa sinodale": "praticato con umiltà, lo stile sinodale può rendere la Chiesa una voce profetica nel mondo di oggi". Inoltre, i processi decisionali hanno bisogno del discernimento ecclesiale, che richiede l'ascolto in un clima di fiducia, trasparenza e rendiconto.
    Tra le proposte riguardanti la formazione, di particolare rilievo è "la promozione in tutti gli ambienti ecclesiali di una cultura della tutela (safeguarding), per rendere le comunità luoghi sempre più sicuri per i minori e le persone vulnerabili".
    Infine, "anche i temi della dottrina sociale della Chiesa, dell'impegno per la pace e la giustizia, della cura della casa comune e del dialogo interculturale e interreligioso devono conoscere maggiore diffusione nel Popolo di Dio". (ANSA).
   

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