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Viganò, ecco i retroscena dell'inaugurazione di Radio Vaticana

Un evento dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 26 NOV - 'Guglielmo Marconi: Radio Vaticana e i primi film sonori di Pio XI': questo il titolo del convegno in programma giovedì 28 novembre all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. Un appuntamento organizzato dalla Fondazione Memorie dell'Audiovisivo del Cattolicesimo e dal centro di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies, dell'Università Telematica internazionale Uninettuno in concomitanza di tre anniversari che ricorrono in questo 2024: i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi; i 100 anni di Radio in Italia; e i 100 anni dalla nascita dell'Istituto Luce.
    Interverranno: il regista e scrittore Pupi Avati; monsignor Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia accademia delle scienze e delle scienze sociali e presidente della Fondazione Mac; Chiara Sbarigia, presidente dell'Archivio Luce Cinecittà; e Gianluca della Maggiore, professore presso l'Università Telematica Internazionale UniNettuno e direttore del Cast.
    Al centro dei lavori i retroscena dell'inaugurazione della Radio Vaticana, avvenuta il 12 febbraio 1931, sulla base dell'intreccio di reperti audiovisivi e documenti tratti da diversi archivi vaticani. "Fino ad oggi - afferma monsignor Viganò, anticipando i contenuti della giornata - nessuno poteva sospettare che questa data avesse segnato anche un momento molto significativo nella storia del rapporto tra la Santa Sede e il cinema e, più nello specifico nella piccola storia del rapporto tra la Santa Sede e l'Istituto Luce".
    Gli studi effettuati - presentati da Gianluca della Maggiore - dimostrano che non esistono immagini filmate realizzate in occasione dell'avvenimento in questione, nonostante l'interesse mostrato da alcuni player statunitensi come la Fox e la Paramount che avrebbero fatto di tutto pur di avere il primo 'film parlante' di un papa. All'epoca l'industria cinematografica si stava muovendo verso l'innovazione del sonoro. Tuttavia - spiega Viganò - "Pio XI fin dal 1925 aveva dato precisa disposizione affinché venisse assolutamente esclusa la riproduzione cinematografica della sua persona". Inoltre - prosegue Viganò - "fu proprio il Papa in persona a impedire che fossero altre società cinematografiche a riprendere l'evento: egli, come documentano le carte della Segreteria di Stato, avrebbe voluto concedere ancora una volta al Luce questa esclusiva. Ma c'era un impedimento di pura natura storico-tecnologica che non permise di dar corso a questa disposizione: il Luce, infatti, in quel momento non aveva ancora operato la conversione al sonoro, evento che si verificò solo qualche mese dopo a partire dal settembre 1931, epoca alla quale risalgono i primi cinegiornali e documentari sonori dell'istituto Luce". (ANSA).
   

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