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Card.Reina, povertà abitativa grave urgenza Roma, una polveriera

Vicario Papa, 'risposte a città facendo rete,basta contrapporsi'

Redazione Ansa

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - ROMA, 07 DIC - Un appello, rivolto alla diocesi e alla cittadinanza, affinché in una città come Roma di possa "fare rete", evitando le vecchie contrapposizioni, inutili e che di norma "non aiutano". La necessità di un risveglio della "speranza", legata all'imminente Giubileo. E l'accento sulle troppe disuguaglianze sociali esistenti nella Capitale, in particolare sulla povertà "abitativa", che a Roma sta diventando "una polveriera".
    E' con questi pensieri e questo spirito, relativi al suo ruolo e alla sua nuova carica, che uno dei 21 cardinali che vengono creati oggi da papa Francesco nel Concistoro - il vicario del Pontefice per la diocesi di Roma, Baldassare Reina - si prepara a indossare la porpora.
    "Lo spirito è quello di un servizio indefesso, questa è una città che richiede un grande spirito di sacrificio - dice Reina in un colloquio con l'ANSA a poche ore dal Concistoro -. Al cardinale vicario è chiesto di ricucire tante trame. Quella con i sacerdoti, con le parrocchie, con le istituzioni, che hanno una presenza rilevante nella nostra città, con le autorità. E' un uomo che è chiamato a fare rete, mi sento di usare questa espressione, e io lo sto chiedendo ormai da un mese a questa parte: abbiamo bisogno di fare squadra".
    "Proprio perché le problematiche sociali e anche ecclesiali sono notevoli, abbiamo bisogno di sentirci all'interno della stessa barca, e di lavorare, ognuno con le proprie responsabilità, le proprie specificità, però di farlo. Ecco a volte tante contrapposizioni hanno segnato anche questa città e le contrapposizioni non aiutano", spiega il neo-cardinale.
    Siciliano di San Giovanni Gemini (Agrigento), 54 anni compiuti il 26 novembre, Baldassare Reina - per tutti "Baldo" - è dal 6 ottobre scorso vicario generale per Roma, succedendo così al card. Angelo De Donatis, e dal 25 ottobre arciprete di San Giovanni in Laterano, dopo essere stato in precedenza ausiliare e vicegerente della diocesi. E a proposito dell'evento di valenza globale e dal grande afflusso di pellegrini che sta per interessare Roma, il Giubileo 2025 dedicato alla "speranza", risponde anche su quali speranze bisogna riportare sia nella città che a livello più complessivo.
    "In generale - afferma - penso che questo sia un tempo segnato dall'assenza di speranza. Diceva un teologo del secolo corso che i due peccati contro la speranza sono da una parte la rassegnazione e dall'altra la presunzione. Io li vedo entrambi, sono molto striscianti, molto presenti. C'è tanta rassegnazione in tante persone che purtroppo pensano di non farcela o che addirittura hanno perso il senso della vita. E questo è molto grave. Dall'altra parte la presunzione di chi pensa di affermarsi senza Dio, a prescindere da Dio". "Ecco, la speranza cristiana - spiega Reina - è quella certezza che ti fa riconoscere che con la presenza di Dio puoi andare avanti, puoi affrontare tutte le sfide che la vita ti mette davanti. E questa è la grande speranza che abbiamo bisogno di affermare".
    La diocesi esce anche da un cammino di diversi mesi, coronato da un convegno in Laterano con papa Francesco, sul tema delle disuguaglianze e delle povertà. Di che cosa hanno più bisogno Roma e la sua popolazione in relazione a questo problema? "Abbiamo voluto ricordare il convegno del '74 promosso a Roma dal cardinal Poletti con la spinta di grandi sacerdoti come Luigi Di Liegro, uno per tutti - ricorda il vicario del Papa -.
    A distanza di 50 anni abbiamo notato come anche oggi ci sono tante forme di povertà, che abbiamo messo sotto il denominatore comune delle disuguaglianze. Ecco, riteniamo che ci siano tante disuguaglianze, ne stiamo parlando con le autorità".
    "E una delle povertà più gravi che ci preoccupa è quella abitativa - aggiunge Reina -. Il problema dell'abitare a Roma sta diventando davvero una polveriera. E lo stiamo affrontando, ripeto, in dialogo costante con le istituzioni: nella speranza che chi non ha casa o chi la casa la perde possa avere al più presto delle risposte concrete". (ANSA).
   

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