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Processo Becciu: pamphlet denuncia, '(In)giustizia in Vaticano'

Libro di Mario Nanni su anomalie e contraddizioni del caso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Un pamphlet decisamente e radicalmente innocentista sulla vicenda del cardinale Angelo Becciu, che con puntigliosità e convinzione ne mette in discussione la condanna in primo grado in Vaticano, il 16 dicembre 2023, a cinque anni e sei mesi di reclusione, per due peculati e una truffa aggravata, in relazione alla gestione dei fondi della Segreteria di Stato.
    E' questo "Il caso Becciu", del giornalista Mario Nanni, ex redattore capo centrale dell'ANSA, edito da Media&Books, che in 235 pagine, sulla base di un'ampia documentazione sia processuale che mediatico-giornalistica, confuta 'in toto' lo svolgimento del "processo del secolo", le sue conclusioni, e nella principale fattispecie il trattamento riservato al cardinale.
    Più che eloquenti, per comprendere fin da principio sia il contenuto che il tono del volume, sono il sottotitolo, "(In)Giustizia in Vaticano", e il sommario di prima pagina, "Dizionario delle omissioni, anomalie, mistificazioni, misteri e veleni". E' questo infatti il serrato repertorio delle presunte contraddizioni e abnormità di una vicenda giudiziaria clamorosa e a suo modo oscura, nata in Vaticano, che ha fatto il giro del mondo creando scandalo, incredulità e sconcerto, a cominciare da un dato singolare: per vedere un cardinale a processo bisogna risalire a cinque secoli addietro. E' stata la prima volta in assoluto, invece, di un cardinale condannato da un Tribunale di laici. Secondo l'autore, però, la sentenza (in cui sono state condannate altre otto persone, con una sola assoluzione) non solo non ha reso giustizia alla proclamata innocenza del cardinale Becciu, ma ha suscitato nuovi e gravi interrogativi e dubbi.
    Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu?, si chiede l'autore.
    Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all'orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi - sempre secondo Nanni - è miseramente franato? Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana , per toglierlo dal novero dei papabili? Il caso del processo al cardinale Becciu, dopo essere deflagrato all'inizio provocando una gogna anche mediatica di proporzioni planetarie, col passare del tempo ha suscitato una attenzione che si è soffermata anche sulle singolarità della giurisdizione vaticana. E per questo è finito sotto la lente di osservatori, intellettuali, studiosi di diritto canonico, storici. Il risultato? In diversi hanno paragonato il caso Becciu a due altre vicende: il caso Dreyfus e il caso Tortora.
    Nel caso Becciu, in particolare, sono state ravvisate molte asserite anomalie (nel libro se ne trova un lungo elenco): tra queste il cambio, per quattro volte, delle regole processuali a inchiesta già iniziata. E, secondo Nanni, la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non sarebbe stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e che comproverebbero la sua innocenza.
    Nel libro, la difesa di Becciu (avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo) contesta anche le motivazioni della sentenza, depositate dalla Corte presieduta da Giuseppe Pignatone lo scorso 29 ottobre, facendo già presagire così le linee che saranno seguite nel futuro processo d'appello. (ANSA).
   

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