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Pizzaballa, Gaza distrutta ma non gli abitanti, chiedono scuole

"In loro vedo il significato della speranza"

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 23 DIC - Gli abitanti di Gaza "non sono depressi", "non ho sentito una parola di collera, sono persone molto serene". "Gaza è distrutta, tutto è distrutto, ma non gli abitanti, non sono in ginocchio, sono vivi, per me questo è un segno di speranza". Lo ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, di ritorno dalla Striscia dove ha potuto compire ieri la sua visita pastorale di Natale.
    "Io sono un uomo di fede, e vedo la realizzazione della speranza in queste persone semplici", "pregano perché la guerra finisca e sperano di poter tornare alla normalità ma senza puntare il dito contro nessuno, senza rabbia", ha detto Pizzaballa parlando in una conferenza stampa nella sede del Patriarcato di Gerusalemme, in parte trasmessa in diretta da RaiNews.
    "Naturalmente sono esausti" ma "chiedono scuole, le chiedono più dell'acqua, più dell'alloggio", "pensano ai bambini e la scuola è una necessità".
    Il cardinale ha quindi ricordato: "Questo è il secondo anno senza scuola a Gaza, non se ne parla molto. Gaza è piena di bambini e la scuola è importante", e in questo "la Chiesa cristiana può essere presente". (ANSA).
   

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