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L'intelligenza artificiale sbarca anche in Vaticano

Linee guida da 2025. Marchio AI sui contenuti. Ok nella sanità

Redazione Ansa

 L'intelligenza artificiale sbarca anche in Vaticano. E' entrato in vigore dall'inizio dell'anno il decreto che stabilisce le "Linee guida" per la sua utilizzazione. Si stabilisce la nomina di una Commissione e si indica che entro un anno verranno messi in campo regolamenti e leggi attuative. "È la prima volta che il Governatorato norma l'intelligenza artificiale - sottolinea lo stesso ente - e, lo fa, accogliendo l'invito di Papa Francesco, con l'obiettivo di gestire il cambiamento e incanalarlo verso il progresso, nel rispetto della centralità della persona e della giustizia sociale. Sottolineando l'aspetto etico e trasparente".


    Il campo per la sua utilizzazione viene delimitato: per esempio è possibile il suo uso in sistemi e modelli che "contribuiscano al miglioramento della salute della persona e della tutela della sanità". In questo settore, oltre a garantire l'informazione ai pazienti, l'uso dell'intelligenza artificiale non deve "arrecare pregiudizio o limitazioni alla valutazione decisionale degli esercenti la professione medica".


    Un altro settore in cui si rileva la possibilità dell'utilizzo dell'IA riguarda la "conservazione, gestione, valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico-museale dello Stato della Città del Vaticano".


    Per quanto riguarda l'utilizzo di sistemi e modelli di intelligenza artificiale nella riproduzione, estrazione e creazione di contenuti testuali, musicali, fotografici, audiovisivi e radiofonici e delle arti figurative, non c'è un divieto ma la richiesta di identificare questi contenuti "mediante l'acronimo IA". Anche questi contenuti multimediali avranno un copyright: sarà il Governatorato "titolare, in via esclusiva, del diritto di paternità e dei diritti di utilizzazione economica sui contenuti testuali, musicali, fotografici, audiovisivi e radiofonici e delle arti figurative creati, attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale". Si indica infine che questi contenuti non debbano arrecare "pregiudizio all'onore, reputazione, decoro e prestigio del Sommo Pontefice, della Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano".


    Altre norme disciplinano infine l'uso dell'IA nel lavoro, nell'amministrazione e nella giustizia. "Sin dalle prime righe, il testo, che è suddiviso in 15 articoli incluse le disposizioni finali, si distingue nel panorama internazionale per la sua visione integrata che combina innovazione tecnologica e valori etici fondamentali", commenta Giovanni Tridente, docente della Pontificia Università della Santa Croce e autore del libro "Anima digitale. La Chiesa alla prova dell'Intelligenza Artificiale".    

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