Oltretevere

Sanità: Presidente del 118, 'Moscati modello per tutti noi'

A novembre un evento con il cardinale Zuppi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 APR - "In un momento storico di così elevate complessità gestionali per la sanità moderna, in cui la Medicina si interroga sulla necessità di riappropriarsi della propria vocazione umana e umanizzante, San Giuseppe Moscati si pone come esempio autorevole e di eccellenza, come luce che guida il cammino degli operatori". Così Mario Balzanelli, presidente della SiS118, introduce le motivazioni essenziali che hanno generato un percorso a tappe che vede affiancare San Giuseppe Moscati agli operatori del 118 nazionale a partire dal 2 agosto 2019, quando, su iniziativa promossa dalla Società Italiana Sistema 118, partì da Taranto una raccolta di firme finalizzata a chiedere alla Chiesa cattolica la proclamazione di San Giuseppe Moscati quale Santo Patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118 nazionale.
    Furono cosi raccolte, nelle varie regioni del Paese, 7mila firme, inviate alla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. Il 12 aprile 2022, con decreto a firma del Cardinale Arturus Roche, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, San Giuseppe Moscati venne proclamato dalla Santa Sede Patrono del Sistema di Emergenza Territoriale.
    "Il 6 novembre - annuncia Balzanelli - si terrà a Roma un convegno, presieduto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, su 'San Giuseppe Moscati, medico e santo' finalizzato a promuovere un nuovo volto della medicina e della relazione di cura nella sanità contemporanea". "Giuseppe Moscati può essere considerato l' antesignano dei sistemi di emergenza preospedalieri - sottolinea Balzanelli - tanto da potersi definire il progenitore del 118. Assolutamente inedita, infatti, per la realtà culturale dell'epoca in cui è vissuto, era la sua capacità di alternarsi incessantemente, con ritmi di lavoro massacranti, da un lato, in ospedale, quale direttore di clinica medica dell'ospedale degli Incurabili di Napoli, dall'altro, uscendo sul territorio, a qualunque orario, di giorno e di notte, ogni qualvolta sollecitato ad intervenire su pazienti gravissimi, anche non trasportabili, peraltro gratuitamente, anche mettendo a repentaglio la propria vita, come accadde nel corso di una maxiemergenza, quando, nell'aprile del 1906, nel corso di una eruzione del Vesuvio, si recò personalmente a Torre del Greco provvedendo a coordinare e ad effettuare in prima persona l'evacuazione di un ospedaletto, sino all'ultimo malato, poco prima del crollo. Ringrazio, di cuore, il cardinale Zuppi - conclude Balzanelli - per aver voluto condividere con noi questo momento di immensa gratitudine e di grande festa, sia per il raggiungimento del risultato perseguito dalla nostra petizione, sia di riflessione-rigenerazione interiore, per attingere in modo efficace a nuove risorse spirituali nella vita quotidiana e nella nostra dimensione professionale e lavorativa così rischiosa e complessivamente sfidante". (ANSA).
   

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