(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 03 SET - "Oggi una legge sul
fine vita può rivelarsi necessaria per evitare la
burocratizzazione della morte e per prevenire soprusi e violenze
anche inconsapevoli". Lo afferma il presidente della Pontificia
Accademia per la Vita, mons.
Per Paglia però sarebbe "illusorio affidare solo ad un norma
la soluzione delle grandi domande sulla vita e sulla morte".
Quindi "non potrà mai essere solo una legge, anche se dovesse
rivelarsi necessaria per evitare soprusi, a poter sciogliere il
mistero profondo del passaggio finale dell'esistenza umana e
dell'aiuto di cui chi muore ha bisogno". E allora "è
indispensabile una riflessione ampia, profonda, anche accesa,
per attuare un giusto accompagnamento che coinvolga anche il
piano legislativo".
Il libro del presidente della Accademia per la Vita affronta
a tutto campo i grandi temi della vecchiaia e della morte, che
spesso si preferisce ignorare. La maggioranza delle persone
infatti, sottolinea ancora monsignor Paglia, "pensa per lo più a
soddisfare il solo benessere individuale e, quindi, a sviluppare
un narcisismo triste, cieco di fronte alla morte che, comunque,
si è ripresa la scena e dilaga ovunque".
Soffermandosi a lungo sul mistero cristiano della
resurrezione, Paglia nel libro infine confida: "Personalmente
sono ormai ben inoltrato nella vecchiaia e mi capita sempre più
spesso di pensare alla morte, la mia morte". (ANSA).
Mons. Paglia, serve una legge sul fine vita per evitare soprusi
Ma la fine dell'esistenza non si chiude nelle maglie delle norme