(ANSA) - ROMA, 08 OTT - La comunità cattolica di Viterbo
grida al miracolo ma la Curia frena. Per verificare una notizia
su una presunta guarigione inspiegabile bisogna seguire una
procedura che richiede molta attenzione e soprattutto tempo.
La diocesi chiede cautela: "È certamente motivo di gioia per
tutti la possibilità di un eventuale evento di grazia in cui una
persona possa aver sperimentato, nella fede, la singolarità di
una situazione straordinaria nella sua vita. Ma è altrettanto
necessario, oltre che opportuno, che la semplice notificazione
di una notizia, appunto per la sua singolarità, debba poi
trovare il dovuto riscontro attraverso procedure, articolate e
progressive, come richiesto in questi particolari casi". In una
nota ufficiale la curia sottolinea che "il vescovo è chiamato ad
avviare le dovute indagini conoscitive e, nel rispetto delle
normative relative a tali eventi, dovrà approfondirne la
consistenza e l'evidenza, sotto ogni profilo. Si deve procedere
con attenzione e cura per verificare quello che, solo dopo
effettive e conclamate certificazioni, potrà essere sottoposto,
nei vari livelli previsti, con la formula di 'presunto
miracolo'".
Insomma il cammino è tutt'altro che breve perché si può
parlare di miracolo quando si scioglie ogni dubbio e questo è
possibile "solo dopo i vari procedimenti nelle sedi preposte per
le necessarie valutazioni e conclusioni".
Quindi questa notizia è "da verificare e valutare", anche se
- aggiunge la nota - "è comunque occasione per rinnovare
l'entusiasmo della fede che dona luce e senso alla vita
ecclesiale e sociale. Per questo, per la delicatezza e la
serietà del procedimento di accertamento di un possibile evento
di grazia, è necessario alimentare non tanto curiosità e
clamore, quanto riserbo, rispetto e preghiera". (ANSA).
Miracolo di Santa Rosa? La Curia di Viterbo invita alla cautela
Una notizia sulla quale servono attenzione e verifiche