Oltretevere

Don Banzato apre il suo diario, "ognuno può trovare la strada"

Un libro rivolto ai giovani, "tutta la vita è un cammino"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 NOV - Don Davide Banzato è un sacerdote noto al grande pubblico. E' parte dell'esperienza di Nuovi Orizzonti ma non si sottrae anche ad incontri pubblici e alla televisione per diffondere il suo messaggio di fede. Ora ha deciso di aprire il suo diario più intimo per dare un messaggio ai giovani: ognuno ha una strada da percorrere. E' questo il senso del suo nuovo libro, "Un pezzo di cielo solo per te", con le illustrazioni di Alessandro Sanna, edito da Mondadori ElectaJunior, in libreria da martedì 5 novembre.
    Qual è la mia missione? Come faccio a capirlo? E se sbagliassi strada? La nostra vita è predestinata? C'è un destino già scritto? Quanta libertà abbiamo davvero? Quanto le nostre scelte influenzano il corso degli eventi? Possiamo sempre tornare indietro oppure, a volte, ciò che scegliamo ci condizionerà per sempre? Sono alcune delle domande alle quali il sacerdote cerca di fornire una risposta attraverso il racconto della sua esperienza personale. Un cammino che non è andato sempre liscio ma che, nonostante tutto, prosegue ogni giorno perché "nella vita spirituale o si va avanti o si va indietro, non si può mai restare fermi", scrive don Davide.
    Attraverso il racconto a cuore aperto della sua vita, il sacerdote vuole condividere con i più giovani il suo percorso di smarrimento e vocazione, di cadute e vittorie, di sconfitte ma soprattutto di nuove consapevolezze. Il messaggio è che "ognuno si merita di ottenere il suo pezzo di Cielo". Quindi don Davide, nato a Padova 43 anni fa, ha deciso di mettere a nudo la sua esperienza. "Ho aperto un po' lo zaino della mia vita e spero che qualcosa possa essere utile".
    Dai primi amori alla vocazione sacerdotale, dal bullismo alle esperienze di comunione, dalla solitudine vissuta in seminario all'incontro con la fondatrice di Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante, attraverso il quale la sua vita ha preso una precisa direzione, proprio al servizio dei giovani.
    Nel libro ripercorre passo passo la sua vita senza reticenze.
    Si comincia dalla sua numerosa famiglia e dai banchi di scuola: "Era il tempo delle prime sigarette fumate di nascosto e dei primi innamoramenti. Un periodo anche romantico, caratterizzato da creatività e amore per la poesia, spesso usata per far colpo sulle ragazze". Poi il bullismo: "Ho dovuto da subito tirare fuori le unghie per difendermi" e "in quel momento mi sono tornate utili le arti marziali, che mi hanno permesso di guadagnarmi un po' di rispetto". Il seminario e le crisi: "Alla fine del primo anno avrei voluto gettare la spugna e stavo meditando seriamente di uscire. La decisione di continuare mi ha portato senza dubbio a soffrire ancora, ma mi ha anche permesso di vivere un giorno speciale senza il quale oggi non sarei qui a raccontarmi". Ovvero l'incontro con la comunità nella quale ha trovato il senso della sua vocazione e della sua vita. (ANSA).
   

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