Oltretevere

Cardinale di Marsiglia, su migranti troppe parole naif

Aveline, 'occorre rimarcare anche il diritto a non emigrare'

Redazione Ansa

(di Manuela Tulli) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 14 SET - Sui migranti si fanno "troppi discorsi naif, irenici, quelli dell'accoglienza per tutti, senza limiti; chi parla così non abita nei quartieri dove si vive la disoccupazione, lo spaccio di droga, i problemi di sicurezza". A parlare è il cardinale di Marsiglia, Jean-Marc Aveline, che ha incontrato la stampa internazionale alla viglia del viaggio del Papa proprio nella città francese, il 22 e 23 settembre, per gli "Incontri del Mediterraneo". Il cardinale mette in guardia anche dall'atteggiamento "aggressivo nei confronti dei migranti, ritenuti colpevoli universali di tutti i problemi. Sono parole strumentali, a fini elettorali, pronunciate anche in questo caso da persone che non vivono in quei quartieri e in mezzo alle guerre che loro stessi hanno seminato".
    Il cardinale Aveline parla con realismo. Vive in quella Marsiglia cosmopolita dove si contano persone da Paesi e religioni da tutto il pianeta, "da noi puoi fare il giro del mondo in ottanta ore" dice con una battuta. Ma la città portuale francese affacciata sul Mediterraneo è circondata da quelle banlieues dove la convivenza non è facile, stretta dai problemi economici innanzitutto ma anche dai radicalismi politici e religiosi che spingono alla divisione e alla insicurezza. Lui stesso, il cardinale Aveline, ha nel suo dna quello di una famiglia che si è spostata: dall'Andalusia all'Africa del Nord e poi dall'Africa del Nord alla Francia. Lui è nato a Sidi Bel Abbes, francese di Algeria, nella diocesi di Oran che tutto il mondo conosce per il monastero di Tibhirine dove sette monaci trappisti nel 1996 furono rapiti e uccisi (dal 2018 sono beati).
    Poi il trasferimento negli anni degli studi nella Marsiglia che è la città più araba d'Europa e dove un abitante su tre è di fede musulmana.
    Saranno infatti presenti anche giovani islamici agli "Incontri del Mediterraneo". Le nuove generazioni affiancheranno i vescovi in questa riflessone sul Mediterraneo che si articolerà su quattro temi: le questioni economiche e sociali, quelle ambientali, i migranti, le tensioni geopolitiche e religiose. Cinque le rive del Mediterraneo da dove arriveranno religiosi e giovani: Africa del Nord, Europa del Sud, Mar Egeo, Medio Oriente, Mar Nero. E quindi a Marsiglia converranno vescovi da Odessa e Bengasi, da Gerusalemme ed Aleppo, passando per l'Italia, la Spagna, l'Iraq e l'Albania, per citare solo alcuni dei Paesi che saranno rappresentati in questi dialoghi.
    Tornando alla questione dei migranti, il cardinale invoca "una visione profetica" che tenga conto di quello che indicano le persone che vivono accanto a loro; migranti che "non devono essere scelti", in base alla religione o al titolo di studio, da chi li riceve. Ma soprattutto occorre ricordare che "c'è il diritto a migrare ma deve essere garantito anche il diritto fondamentale a non emigrare", dice ricordando il tema della Giornata del migrante scelto dal Papa, che si celebrerà il 24 settembre. (ANSA).
   

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