Oltretevere

Acs, prosegue opera di distruzione, vicini alla comunità armena

Monteduro, occorre un tempestivo intervento internazionale

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 19 SET - "L'aggressione sferrata dall'Azerbaigian al Nagorno-Karabakh colpisce una comunità già gravemente prostrata. Già prima dell'escalation decisa oggi, 36. 000 armeni erano sfollati all'interno del Paese, mentre altri 120.000 sperimentavano una realtà drammatica". Lo sottolinea il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.
    "Il blocco del 'Corridoio di Lachin' - spiega Monteduro - impedisce infatti già da tempo il transito di cibo, forniture mediche e altri beni essenziali, determinando così le condizioni per l'imminente distruzione fisica della comunità di armeni. Non a caso, autorevoli osservatori hanno parlato di rischio genocidio a causa della fame. Anche il Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, Raphael Bedros XXI Minassian, ha recentemente denunciato le ignobili condizioni di vita imposte dall'Azerbaigian a 120 mila persone isolate dal mondo". "Le notizie che ora giungono dall'area interessata dal conflitto testimoniano pertanto la coerente prosecuzione del progetto di distruzione di un'intera popolazione", rileva il direttore della fondazione pontificia.
    Aiuto alla Chiesa che Soffre "è vicina alle vittime di questa ingiustificata aggressione, in particolare alle comunità cristiane armene, e auspica che alle voci di condanna elevate da numerosi Stati e istituzioni internazionali facciano seguito interventi tempestivi per salvare la popolazione minacciata".
    (ANSA).
   

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