(ANSA) - ROMA, 26 FEB - "La maggior parte della comunità
cristiana nella Striscia di Gaza continua a essere rifugiata
nella chiesa cattolica, della Sacra Famiglia, nel quartiere di
Zeitoun, a poche centinaia di metri dalla chiesa ortodossa che
custodisce le reliquie di San Porfirio". Lo dice il parroco di
Gaza, padre Gabriel Romanelli, all'agenzia Fides.
"Alcune famiglie cristiane - prosegue padre Romanelli - si
trovano nel sud della Striscia, sono persone di grande fede,
attendono e invocano che questa Via Crucis, questo Calvario di
tutti i cittadini, finisca, con la liberazione di tutti quelli
che sono privati della libertà, da una parte e dall'altra, e i
feriti, decine di migliaia, più di 69mila, vengano curati, e i
morti siano sepolti e su possa piangere sulle loro tombe". Le
strade di Gaza sono diventate cimiteri: "Appena si trova un
pezzo di terra sabbiosa disponibile" racconta padre Romanelli
"lì si seppelliscono i morti. Gaza ha più di 29mila vittime, tra
le quali almeno 12mila sono bambini. Oltre 7mila dispersi. Noi -
aggiunge il sacerdote - continuiamo a pregare, a invocare che la
comunità internazionale, tutte le autorità e tutti quelli che
hanno potere facciano di tutto per fermare questa strage. Che
non si continui questa guerra che fa male a tutti, sia a Israele
che alla Palestina. Preghiamo che anche Porfirio, con la sua
intercessione possa riportare un soffio di giustizia e pace in
questo pezzo di Terra Santa che è la Striscia di Gaza". (ANSA).
Parroco di Gaza, 'le strade sono diventate cimiteri'
Padre Romanelli, 'Contiamo dodicimila bambini morti'