Oltretevere

Shahbaz Bhatti 'l'operatore di pace', il ricordo al Senato

13 anni dall'uccisione dello statista pakistano,difese Asia Bibi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - "La perdita di Shahbaz ci ha fatto soffrire, lui ci manca, ma il messaggio che è stato percepito a livello nazionale, in Pakistan, e anche internazionale, ha ridotto la sofferenza perché il suo sacrificio non è stato vano". A parlare è Paul Bhatti: dopo tredici anni dall'assassinio di suo fratello Shahbaz, il ministro delle minoranze che tanto si era battuto anche per difendere Asia Bibi, lo ha ricordato con queste parole in un evento ieri al Senato organizzato dall'associazione dei cristiani pakistani in Italia fondata da Shaid Mobeen, che è stato amico di Shahbaz Bhatti e che ne condivide ancora oggi la battaglia. "Cerchiamo di costruire la pace utilizzando tutti i canali possibili", ha detto Mobeen che da anni è docente dell'Università Urbaniana a Roma.
    Nel ricordo dello statista pakistano, in tutti gli interventi si è parlato di Bhatti come di "un vero operatore di pace" che ha saputo portare i valori della fede nella sua attività politica a favore dei cristiani e delle altre minoranze in Pakistan. Cinque anni fa è stata aperta la causa di beatificazione.
    Fra gli altri interventi, quello del direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro, che ha ricordato il sacrificio di tutti martiri del XXI secolo. "Il 2 marzo del 2011 segna dolorosamente la storia delle comunità cristiane di tutto il mondo - ha sottolineato il direttore di Acs riferendosi all'uccisione di Shahbaz Bhatti -, fu un delitto annunciato che non ha riguardato solo i cristiani del Pakistan ma tutte le minoranze religiose perché l'azione di Bhatti metteva al centro la valorizzazione di tutte le comunità religiose". Valeria Martano, coordinatrice per l'Asia della Comunità di Sant'Egidio, ha invece sottolineato che l'eredità del lavoro di Bhatti, che si è concretizzata con nuovi diritti per tutte le minoranze del Pakistan. E ha ricordato anche come la sua Bibbia sia oggi conservata a San Bartolomeo all'Isola Tiberina, il 'santuario' dei nuovi martiri.
    Dal Pakistan invece la testimonianza dell'avvocata dell'Alta Corte, Tabassum Yousaf, che con coraggio difende le ragazze delle minoranze, soprattutto di quella cristiana, che vengono rapite e forzosamente convertite all'islam.
    "Il Governo - ha detto Davide Dionisi, inviato speciale per la promozione della libertà religiosa nominato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani - è in piena linea con l'eredità lasciata da Shahbaz Bhatti perché portare avanti la sua battaglia vuol dire sconfiggere la cultura della violenza e del fanatismo. Di fronte ad una figura come questa, si possono provare diversi sentimenti ed assumere più posizioni, anche critiche si intende. Eccetto una: l'indifferenza". (ANSA).
   

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