Oltretevere

Lanci di aiuti a Gaza danneggiano ospedale anglicano

Welby, "l'unica soluzione è il cessate il fuoco"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - I lanci di aiuti paracadutati su Gaza "sono imprecisi, inadeguati e non raggiungono chi ne ha più bisogno. I resoconti dell'ospedale anglicano Al Ahli, nel nord di Gaza, raccontano di come i lanci aerei statunitensi abbiano danneggiato i pannelli solari dell'ospedale e la loro capacità energetica. Centinaia di disperati sono poi entrati nell'ospedale prendendo gli aiuti, cosicché l'ospedale non ha ricevuto nulla". Lo ha reso noto l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Chiesa anglicana. L'ospedale Al Ahli, la struttura fondata e sostenuta da più di 140 anni dalla Chiesa anglicana nel nord di Gaza, già nelle prime settimane della guerra era stata colpita pesantemente.
    "Se non cambia nulla nella guerra a Gaza, la carestia è imminente - ha scritto il presule, secondo quanto riferisce AsiaNews -. Per alcuni è già troppo tardi: i bambini stanno iniziando a morire di fame e disidratazione. Queste morti e le condizioni di carestia a Gaza non sono il risultato di un inaspettato disastro naturale, ma sono causate dall'uomo". "La guerra condotta da Israele - scrive l'arcivescovo di Canterbury - ha distrutto ampie zone della Striscia di Gaza, decimando le infrastrutture essenziali per la sopravvivenza umana. La scarsità di accesso umanitario alla Striscia e al suo interno continua a impedire agli operatori umanitari di distribuire forniture salvavita. Non dobbiamo diventare insensibili a questa ingiustizia. Non potrà mai essere normale che i genitori usino foraggio animale o erba per nutrire i propri figli. Il diritto umanitario internazionale è decisamente chiaro: tutte le parti in conflitto devono consentire e facilitare il passaggio rapido e senza ostacoli dei soccorsi umanitari per i civili in difficoltà". "Come ripeto ancora una volta - conclude Justin Welby - l'unica soluzione efficace a questa situazione catastrofica è un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi e un accesso umanitario sostenuto per la fornitura di forniture e servizi essenziali a chi ne ha bisogno". (ANSA).
   

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