Oltretevere

Ottanta anni fa la strage degli Ulma, 'i samaritani polacchi'

Card.Semeraro, 'hanno mostrato la forza dell'amore nella guerra'

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 24 MAR - Sono passati ottanta anni dalla strage di Markowa, in Polonia, nella quale furono uccisi da un commando nazista tutti i membri della famiglia Ulma insieme agli ebrei che nascondevano. Giusti tra le Nazioni e beati per la Chiesa cattolica, gli Ulma sono il simbolo di quei polacchi che, durante la seconda guerra mondiale, aprirono le porte delle loro case ad amici e conoscenti ebrei che sfuggivano dalla persecuzione dei nazisti.
    "La famiglia di Józef e Wiktoria - ha detto il Prefetto del Dicastero delle Cause dei santi, il card. Marcello Semeraro, nell'omelia pronunciata a Markowa in questo anniversario - ha mostrato la forza dell'amore, ben superiore a quella della morte. Ci mostrano che la carità, vissuta nella misura di Cristo crocifisso, vero Samaritano dell'umanità, è una rivoluzione più grande di qualsiasi ideologia. Solo l'amore, infatti, può superare efficacemente ogni forma di ingiustizia e di violenza, di persecuzione, di divisione e di guerra". Jozef e Wiktoria, insieme ai loro sei figli piccoli e uno nel grembo della madre, ospitarono per diversi mesi otto ebrei delle famiglie Goldman, Grunfeld e Didner, fino all'alba del 24 marzo del 1944 in cui furono trucidati tutti, compresi i bambini. "All'intercessione di Józef, Wiktoria e dei loro 7 figli affidiamo le famiglie, perché siano scuola di fede e apprendistato di vera carità.
    Preghiamo per la pace e la fraternità universale", ha aggiunto il cardinale.
    Prima della messa a Markowa, il cardinale Semeraro ha presenziato, con il presidente della Polonia Andrzej Duda, all'intitolazione alla famiglia Ulma dell'aeroporto di Rzeszow-Jasionka. "Tutti coloro che oggi si permettono di valutare quei tempi e che si permettono di dire qualsiasi parola contro i polacchi in quei tempi, di fronte all'Olocausto, siano consapevoli e prendano in considerazione, nella loro onestà, l'aspetto che coloro che hanno aiutato hanno rischiato la vita.
    Quanti di loro sarebbero in grado di correre un rischio simile", ha detto Duda, ricordando anche che, nonostante il crimine del 24 marzo 1944, 21 ebrei sono sopravvissuti alla guerra a Markowa, nascosti da altre famiglie polacche.
    Per mons. Adam Szal, arcivescovo di Przemysl, "l'eredità della famiglia Ulma deve essere raccolta e attuata. Dobbiamo pensare a che cosa possiamo fare per rendere le nostre famiglie forti nella fede, nella speranza e nell'amore, seguendo il loro esempio.
    Per ricordare la famiglia Ulma è stato di recente piantato un albero di mele all'interno dei Giardini Vaticani. L'albero è frutto di un innesto praticato dallo stesso Jozef Ulma che era agricoltore. Era anche un fotografo amatoriale (ha lasciato ottocento fotografie della sua famiglia e della vita del suo villaggio) e per questo in Polonia si spera che possa essere proclamato anche patrono dei fotografi. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it