Oltretevere

Santi non eroi, sessanta ritratti di testimoni della fede

Da padre Kolbe a Sant'Angela Merici, 60 'medaglioni' in un libro

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 30 MAG - I santi sono più vicini al mondo reale di quanto appare dall'iconografia e dall'agiografia. Padre Massimiliano Kolbe, il francescano che offrì la sua vita al posto di un padre di famiglia ad Auschwitz, era per esempio un giornalista e un radioamatore che aveva messo la sua capacità di comunicare al servizio della pace. San Leonardo Murialdo, nella Torino del 1800, decise di proteggere i lavoratori senza diritti, soprattutto i più giovani, dando vita ad una sorta di attività 'sindacale'. Sant'Angela Merici già alla fine del 1400 ebbe l'intuizione di quella 'Chiesa in uscita' tanto cara a Papa Francesco, ispirando la nascita di una congregazione di religiose che operava nel mondo e non nel chiuso di un convento.
    Sono alcuni ritratti di santi contenuti nel libro "60 colori della grazia" di Antonio Tarallo per le edizioni Ares. E' un viaggio tra le biografie (note e meno note) di donne e uomini che hanno seguito Dio; sono sessanta 'medaglioni' scritti dall'autore per L'Osservatore Romano nei quali viene evidenziata soprattutto l'umanità dei santi: persone dotate di sfumature, peculiarità, nel vivere e comunicare il Vangelo; persone assolutamente normali. Non si tratta dunque di una serie di "santini", ma di racconti brevi da cui emergono ritratti molto vicini alla nostra quotidianità.
    "Certo, il santo è nell'orizzonte invalicabile di Dio.
    Tuttavia, non è isolato e racchiuso nel bozzolo d'oro della sua aureola", commenta nella prefazione il cardinale Gianfranco Ravasi, ex Prefetto del Dicastero della Cultura e autore di numerosi saggi sulle Scritture. Il direttore dell'Osservatore Romano, Andrea Monda, nell'introduzione sottolinea: "L'autore non ci presenta santi-statue ma persone vive, concrete e, dunque, capaci di una vasta gamma di sentimenti. Sembra averli davanti, vicino a noi; non sono lontani in un tempo impolverato dai secoli perché sono presenze che fanno parte della nostra vita e che ci accompagnano nella nostra esistenza".
    I santi alla fine fanno così parte della vita quotidiana che hanno ispirato artisti di tutti i tempi. Per questo nella sua carrellata Tarallo, per raccontare la vita di coloro che hanno deciso di rispondere al disegno di Dio, riporta alla memoria quanto detto da poeti e scrittori, come Giovanni Pascoli, Nazim Hikmet, Pier Paolo Pasolini. "La santità allora diviene poesia", conclude Monda. (ANSA).
   

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