(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 05 OTT - "La Chiesa deve stare
con chi soffre. Sempre.
"Non posso andare a dire ai miei parrocchiani di Gaza, che
sono sotto le bombe, 'noi siamo neutrali'. Però, se è vero che
la Chiesa non può essere neutrale, è anche vero - sottolinea
Pizzaballa - che noi non possiamo essere parte dello scontro.
Che sarebbe non solo sbagliato ma anche sciocco in un contesto
dove in settantasei anni di guerra le colpe degli uni e degli
altri non si compensano ma si sommano. In un ambiente così
polarizzato non è semplice essere al contempo veri, avere il
coraggio di una parola di verità, e anche saper esprimere
vicinanza a chi soffre".
Per il Patriarca di Gerusalemme è fondamentale "mantenere il
dialogo aperto sempre con tutti, con chi soffre, ovviamente, ma
anche con chi è causa della sofferenza. Essere e restare, come
persona e come istituzione, un riferimento libero in tutti i
sensi, in questo ginepraio doloroso, fatto di violenza, odio,
narrative escludenti e rifiuto. Io non sono chiamato a esprimere
le posizioni dei palestinesi, e tantomeno quelle degli
israeliani. Io devo parlare a nome della Chiesa. E la voce della
Chiesa ha come criterio unico il Vangelo di Gesù Cristo. Da lì
si deve partire e lì si deve sempre arrivare", conclude
Pizzaballa. (ANSA).
Pizzaballa, la Chiesa non è neutrale, sta con chi soffre
Patriarca di Gerusalemme, 'noi restiamo un riferimento libero'