Oltretevere

Cardinale Teheran, 'il Papa vuole legami con tutti i popoli'

'L'Iran è un Paese accogliente, non solo barbe e chador'

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 07 OTT - "Che questa scelta di essere stretto collaboratore del Santo Padre, in conformità con Gesù Cristo, sia un ulteriore segno per la Chiesa, il popolo di Dio, dell'incessante desiderio di tessere e rafforzare i legami con tutti i popoli, in questo caso gli iraniani in generale e i loro leader in particolare". È quanto sottolinea in un messaggio ad AsiaNews mons. Dominique Joseph Mathieu, arcivescovo di Teheran-Ispahan, elevato ieri al rango di cardinale da Papa Francesco al termine della recita dell'Angelus, annunciando un Concistoro che si terrà l'8 dicembre.
    Parlando della difficile situazione in Medio Oriente, con la prospettiva di un conflitto aperto fra Iran e Israele, il vescovo di Teheran sottolinea: "In questo quadro di profonda tensione valgono ancora di più le opere e le parole di san Francesco, secondo cui quando non si può predicare con la parola noi predichiamo con la nostra vita e diamo testimonianza dell'amore di Dio con la nostra stessa vita. Credo che anche questo sia ciò che ci si aspetta dai cristiani".
    Un'ultima riflessione l'arcivescovo la riserva al popolo iraniano, che definisce "molto accogliente". "Tutti sono interessati all'Iran perché è uno Stato con tante risorse, non solo della terra ma pure a livello intellettuale. Una nazione - conclude - che non è solo chador e barbe, come spesso viene rappresentato, e in maniera erronea, dai media in Occidente".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it