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Porte aperte, bambini cristiani discriminati in 50 Paesi

Negli Stati dove sono perseguitati per la fede

Redazione Ansa

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 19 NOV - In occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia, Porte Aperte pubblica un report sulla condizione dei bambini e dei giovani cristiani nel mondo intitolato "Esclusi". Nei 50 paesi in cui la persecuzione religiosa contro i cristiani è più alta, bambini e giovani cristiani pagano un costo molto alto per la loro fede. Secondo il dossier dell'organizzazione, nel 74% dei Paesi analizzati bambini e ragazzi sono esposti a violenza fisica e nel 54% a matrimoni forzati. In un paese su due i bambini sono esposti a violenza sessuale a causa della loro fede.
    Ma il report evidenzia soprattutto il fenomeno di emarginazione e isolamento sociale a cui i più giovani sono esposti. Nel 72% dei paesi analizzati dal report vi sono dinamiche di esclusione sistematica che lasciano i giovani cristiani soli e vulnerabili. L'emarginazione si manifesta non solo nei luoghi di culto e nelle comunità, ma nelle stesse scuole, dove il 100% dei paesi analizzati da questo report riporta episodi di discriminazione e molestie verso gli studenti cristiani.
    "L'esclusione sociale non è solo una condizione momentanea, ma un processo che limita gravemente le prospettive future di questi giovani. Per molti bambini - sottolinea Porte Aperte -, vivere la fede cristiana significa subire espulsione dai contesti familiari, essere isolati nelle scuole e vessati dalla comunità, con ripercussioni profonde sul loro benessere psicologico e fisico. La situazione dei giovani convertiti al cristianesimo risulta particolarmente allarmante. Ragazzi che scelgono di seguire questa fede subiscono pressioni enormi per mantenere segreta la loro identità e affrontano ritorsioni da parte di figure autoritarie come insegnanti o rappresentanti delle autorità statali. Negli ambienti scolastici vengono presi di mira con abusi verbali e fisici, spesso costretti a partecipare a rituali religiosi estranei alla loro fede".
    Dal punto di vista educativo e lavorativo, i bambini e giovani cristiani subiscono discriminazioni. In molti dei paesi analizzati, infatti, l'accesso all'istruzione viene loro negato, condannandoli a una vita di lavori pericolosi e sottopagati, alimentando cicli di povertà e stigma sociale. Per l'associazione "è urgente un intervento coordinato da parte di governi e istituzioni per garantire un'infanzia dignitosa e sicura per bambini e giovani cristiani perseguitati". (ANSA).
   

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