Un principio di incendio si è verificato stamane in un locale tecnico del teatro La Fenice di Venezia. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco con due autopompe. La situazione sarebbe comunque sotto controllo.
Le fiamme e il fumo si sono sviluppati in un locale tecnico dove sono installati i gruppi di continuità. Sul posto stanno operando due squadre dei vigili del fuoco con dodici uomini.
A far scattare il principio di incendio è stato il sistema di alimentazione secondario, quello che entra in funzione in caso di black out. A renderlo noto all'ANSA il sovrintendente Fortunato Ortombina.
"Con la storia si impara e così il principio di incendio è stato circoscritto e bloccato all'istante". A dirlo, all'ANSA, è il sovrintendente de La Fenice Fortunato Ortombina che va al ricordo dell'incendio doloso e devastante del 29 gennaio 1996 e che sottolinea come la stanza degli apparati tecnici dove si è verificato il principio di incendio è controllata da personale specializzato 24 ore su 24.
"Si tratta di una stanza blindata - dice Ortombina - posta davanti alla guardiania del teatro dove neppure io posso entrare ma solo i tecnici preposti". "L'intervento è stato immediato - aggiunge - e ora si stanno valutando i danni e le cause ma il teatro, che oggi non ha programmazione, non ne risentirà". "Abbiamo subito evacuato il personale e chiuso alle visite guidate La Fenice pur sapendo che la zona era circoscritta e già in sicurezza. Ma - aggiunge - prima di tutto viene la sicurezza degli addetti, dei veneziani e dei visitatori che quotidianamente vengono in teatro tanto da fare, numericamente, il pari di quanti assistono ad uno spettacolo". "Aspettiamo le verifiche di vigili del fuoco e polizia che ringraziamo da subito - conclude - e poi appena possibile riprendiamo l'attività che oggi prevede un nostro spettacolo non a La Fenice ma al Teatro Malibran".
Ventidue anni fa il teatro fu distrutto da un incendio. La sera del 29 gennaio 1996 improvvise, le fiamme si erano levate alte sul cielo gelido veneziano e in poche ore del teatro lirico aperto oltre 200 anni prima e 'gioiello' dell'acustica erano rimasti poco più che i muri portanti. I vigili del fuoco, con un intervento che ha fatto poi gridare quasi al miracolo, erano riusciti a circoscrivere il rogo ed evitare che si propagasse anche alle case vicine per mano dell'uomo e incendio volontario. Era rimasta semi indenne una sola parte delle Sale Apollinee.
La causa del fuoco, come è stato ricostruito poi dall'allora Pm Felice Casson, fu il dolo per il rischio di fallire da parte del titolare della Viet, Enrico Carella. Questi, aiutato da suo cugino e unico dipendente, Massimiliano Marchetti, temeva le penali che avrebbe dovuto pagare per il lavoro in teatro, che non sarebbe stato consegnato entro i termini del contratto. Carella e Marchetti, un anno dopo l'incendio, sono stati arrestati e poi condannati in via definitiva a sette anni di carcere per Carella (fuggito ma riacciuffato in Messico) e a sei anni per Marchetti.
Il teatro, dopo un lungo e travagliato iter legato alla progettazione e successive gare d'appalto, fu ricostruito 'com'era e dov'era', grazie alla maestria degli artigiani e le ricerche architettoniche, e tornò alla musica con la riapertura la sera del 14 dicembre 2003. Tra la commozione dei presenti e tanti fuori del teatro, il concerto diretto da Riccardo Muti, alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
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