Una ragazza di 18 anni morta nello schianto dell'auto finita nel fossato e il fidanzato di 19 anni, che guidava, in coma all'ospedale. Il tutto dopo una nottata in discoteca. Ma il dramma di Musile di Piave, nel Veneziano, ha avuto una concatenazione di eventi che, fermati subito, avrebbero evitato la tragedia. Il giovane - figlio di un imprenditore che ha abbandonato il lavoro per seguire da vicino la vita dell'altro figlio, autistico, e la cui scelta ha ispirato un romanzo e un film - aveva subìto il ritiro della patente di guida poche ore prima di arrivare in discoteca a Jesolo.
Gli agenti della Polizia, durante un controllo stradale, l'avevano trovato con una piccola quantità di hashish, sufficiente per far scattare il sequestro della patente. In macchina, poi, oltre a lui e alla fidanzata c'erano altri 4 amici, quindi uno in più dei passeggeri consentiti. Come da prassi, gli avevano consegnato un permesso temporaneo per tornare a casa. Ma era la notte di Halloween, i sei avevano appuntamento con altri amici al "King's", un locale di Jesolo. E non hanno cambiato programma. Si sono diretti in discoteca, hanno fatto festa e, verso le 8 del mattino, si sono rimessi in macchina per tornare a casa, a Castelfranco Veneto (Treviso). Pochi chilometri ed è avvenuto lo schianto.
L'automobile su cui i due fidanzati Alberto Antonello e Giulia Zandarin viaggiavano - pare a velocità sostenuta - ha fatto uno scarto, è uscita di lato e si è capovolta in un fossato. Sono arrivati i sanitari del Suem 118 e i Vigili del fuoco, che hanno usato le cesoie per estrarre i ragazzi dalle lamiere. Per Giulia non c'era già più nulla da fare. Lui, Alberto, in condizioni gravissime, è stato portato in elicottero all'ospedale dell'Angelo di Mestre, dove ora si trova in coma farmacologico. I primi test avrebbero evidenziato un tasso alcolico nel sangue oltre il consentito. Per un neo-patentato, poi, il dato deve essere pari a zero.
Il ragazzo è figlio di Franco Antonello, l'imprenditore che lasciò il lavoro dopo che al figlio maggiore Andrea venne diagnosticato l'autismo. Alla storia si è ispirato il romanzo "Se ti abbraccio non aver paura", di Fulvio Ervas, e recentemente anche il film di Gabriele Salvatores "Tutto il mio folle amore", presentato all'ultima Mostra di Venezia.
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