(ANSA) - VENEZIA, 06 AGO - Il lockdown dovuto all'emergenza
Cornavirus dal primo marzo al 31 maggio ha comportato in Veneto
un risparmio dell'emissione di circa 5.000 tonnellate di
biossido di azoto e di circa 150 tonnellate di polveri sottili
Pm10, pari al 28% e al 5% delle emissioni che si sarebbero avute
in condizioni normali.
Il dato emerge dal nuovo rapporto dell'Agenzia regionale per
l'ambiente (Arpav) aggiornato al 31 maggio sugli effetti sulla
qualità dell'aria delle misure per l'emergenza Covid-19 in
Veneto.
La valutazione è stata effettuata mediante l'analisi delle
concentrazioni degli inquinanti dalle stazioni di monitoraggio
Arpav; la stima delle variazioni delle emissioni inquinanti dei
settori interessati dalle restrizioni; l'analisi delle
concentrazioni stimate dal sistema modellistico "Spiair",
utilizzato in Arpav per la previsione e la valutazione
dell'inquinamento atmosferico.
La riduzione - sottolinea l'Agenzia - è ben visibile per le
concentrazioni di biossido di azoto durante le fasi 1 e 2,
rispetto alla media del quadriennio precedente. Per quanto
riguarda il Pm10, la valutazione dell'effetto del lockdown sulle
concentrazioni delle polveri sottili è più difficile per la sua
composizione. (ANSA).
Coronavirus: Veneto, con lockdown meno biossido azoto e Pm10
Indagine Arpav, emissioni scendono al 28% e al 5% sulle medie