(ANSA) - VENEZIA, 26 SET - La crisi determinata dal Covid 19
potrebbe far "esplodere" in Italia l'esercito degli abusivi e
dei lavoratori in nero. Secondo le previsioni dell'Istat, entro
il 2020 circa 3,6 milioni di persone rischiano di perdere il
posto di lavoro.
A fronte di 1.253.000 occupati irregolari (38% del totale
nazionale), nel Sud il valore aggiunto generato dall'economia
sommersa è di 26,8 mld (34% dato nazionale). Fenomeno lenito al
Nordest: il fatturato del sommerso è di 14,8 mld. Oltre 3,3 mln
di lavoratori irregolari, prevalentemente di dipendenti che
fanno il secondo/terzo lavoro, da cassaintegrati o pensionati
che 'arrotondano' o da disoccupati che in attesa di ritrovare un
lavoro sopravvivono grazie a un'attività irregolare. Da una
stima Istat all'1 gennaio 2018, in Calabria gli irregolari erano
il 21,6% (136.400), in Campania 19,8% (370.900), in Sicilia
19,4% (296.300), in Puglia 16,6% (229.200) e nel Lazio 15,9%
(428.200). La media nazionale è dei 13,1%. Diverso al nord: in
Emilia Romagna il 10,1% (216.200), in Valle d'Aosta 9,3%
(5.700), in Veneto 9,1% (206.400) e nella Provincia autonoma di
Bolzano 9% (26.400). (ANSA).
Cgia: con Covid rischio boom lavoro nero, ora sono 3,3 milioni
Fatturato sommerso a 78,7 mld specie in regioni sud