(ANSA) - PADOVA, 13 NOV - Un'indagine condotta su un campione
di oltre 2.000 imprese venete di 11 settori e di tutte le sette
province, dalla quale emergono indizi di ottimismo e vitalità,
ma che ha il "limite" di essere stata condotta in ottobre e
dunque prima dell'arrivo del nuovo pesante pacchetto di
restrizioni.
"Di giorno in giorno - riconosce Pozza - il sentiment degli
imprenditori cambia, la tensione è molta, e per quanto possa
essere puntuale e tempestiva, di fronte all'imprevedibilità del
giorno dopo qualsiasi analisi rischia di non essere aderente
alla realtà". "Stiamo vivendo in un contesto che sembra
realizzare le nostre più fosche previsioni - prosegue Santocono
- ma nella instabilità possiamo comunque intercettare la
propensione a reagire degli imprenditori".
In termini numerici, la produzione industriale nel terzo
trimestre risulta in calo di 2,4 punti rispetto allo stesso
periodo del 2019, in netto miglioramento rispetto al -22,4%
rilevato nella seconda frazione. Una tendenza simile è
rispecchiata dagli ordini (-2% quelli interni e -2,7% gli
esteri) e dal fatturato (-3,7% in generale sul quale pesa una
flessione del 5,7% sul fronte dei mercati esteri).
Relativamente alla produzione, i settori più depressi
appaiono quelli dei mezzi di trasporto (-12,2%) e del tessile
abbigliamento calzature (-12%) mentre, fra gli unici tre che
denotano nel terzo trimestre una crescita sul 2019, vi sono la
gomma plastica (+4,8%) e il legno e mobile (+4,2%).
Uno sguardo ai segmenti più in affanno, infine, vede la
produzione calare del 4,5% nelle aziende con meno di 50 addetti
(quelle con dimensione maggiore si fermano al -1,2%) e nelle
realtà che si occupano di beni intermedi (-4,3%), mentre il
comparto dei beni di consumo, con un -0,6%, è sostanzialmente
stabile rispetto al terzo trimestre del 2019. (ANSA).
Economia: Unioncamere Veneto, quadro vitale ma imprevedibile
Report III trimestre raffigura una 'palla di cristallo'