(ANSA) - VENEZIA, 20 NOV - L'Istituto Superiore d Sanità mette in queste ore il Veneto tra le regioni in bilico, con un rischio che da moderato potrebbe toccare la soglia di alto nel prossimo mese. Il presidente del Veneto Luca Zaia rimane comunque cautamente fiducioso. "Per i numeri, per la sensazione e il clima di gestione che abbiamo, per noi non è cambiato nulla rispetto all'altro venerdì - spiega - . Dai calcoli nostri, il nostro Rt è sensibilmente calato". Il sistema sanitario, giura, per ora non si è piegato di fronte alle 'spallate' dei nuovi ricoveri. "C'è una sostanziale tenuta sulle terapie intensive - aggiunge - se non qualche criticità nel Veronese. Il trend non è di forte crescita, ma di crescita leggera, con giorni come oggi negativi. Le criticità toccano soprattutto i ricoveri ordinari, non più le terapie intensive. Questo vale anche e soprattutto per la gestione degli 8.000 pazienti non Covid. Nelle intensive c'è un innalzamento dell'età media, e ci fa pensare che la durata sarà più importante, questo dato - conclude - non permette turnover più rapidi". Quanto ai dati delle ultime ore, scende, come detto, la pressione sulle terapie intensive, con 10 ricoverati per Covid-19 in meno rispetto a ieri, che portano il totale a 286. I casi positivi dall'inizio della pandemia salgono a 116.156, 3.468 in più rispetto a ieri. In isolamento vi sono 38.655 contagiati. I ricoverati nei reparti non critici sono 2.294 (+52). Si segnalano infine 66 decessi nelle ultime 24 ore, che portano il totale a 3.123. Zaia offre un quadro confortante della collaborazione in atto con i medici di base. "Dei 3.007 medici di base in Veneto, 1.618 fanno i tamponi - elenca -.
Quindi non era un'eresia pensare che si potesse fare un percorso con loro". (ANSA).
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