(ANSA) - VERONA, 23 NOV - La pandemia condiziona il commercio
mondiale di vino, ma l'impatto varia a seconda dei casi. Per
l'Italia, che nel 2020 chiuderà il proprio export con un -4,6% a
valore (6,1 miliardi di euro) sull'anno precedente, gli effetti
saranno complessivamente più leggeri rispetto al trend globale
(-10,5%) e ancora di più sul principale player del settore, la
Francia, costretta a rinunciare al 17,9% delle proprie
esportazioni.
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani "il
dato generale sulle stime previsionali dimostra come l'Italia
sia stata in grado di opporre anticorpi efficaci alla crisi. Il
rapporto qualità-prezzo, una più variegata diversificazione dei
canali di vendita e lo scampato pericolo dei dazi aggiuntivi
negli Stati Uniti hanno consentito di ridurre le perdite
all'estero, ma il rovescio della medaglia è fatto di tante
piccole e medie aziende del vino che, al contrario delle altre,
hanno perso i propri riferimenti commerciali - in particolare
dell'horeca - e stanno pagando uno scotto molto più rilevante
della media. È questo segmento, decisivo per il nostro made in
Italy, che occorrerà salvaguardare sin da subito". (ANSA).
Vino:Vinitaly-Nomisma,Covid frena export,-4,6% per Italia
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