Veneto

>ANSA-IL-PUNTO/COVID: Zaia,'ora il Veneto è verde'

Scendono contagi e ospedali 'ma servono parametri uguali in Ue'

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 29 GEN - Continuano a scendere i dati della pandemia in Veneto, ormai da un mese in calo. Sempre sotto mille - anche se in aumentio rispetto a ieri - sono i nuovi contagi Covid registrati in regione nelle ultime 24 ore (+985), e 53 i decessi. Gli infetti fino a oggi sono 310.894 e i morti 8.862.
    Permane anche il trend in discesa negli ospedali: i pazienti Covid ricoverati nei reparti non critici sono 2.022 (-64), quelli nelle terapie intensive 278 (-5).
    "Il giallo è il nuovo scenario che probabilmente ci troveremo ad affrontare a partire da lunedì", è il commento-ipotesi del presidente regionale Luca Zaia. "Abbiamo 29 giorni di calo - ha sottolineato oggi - un calo anche repentino se lo vogliamo vedere bene, e anche inspiegabile da un certo punto di vista". Messa da parte anche la polemica nei cofnronti dell'Unione europea, che ha corretto la valutazione allarmistica sul Veneto: "Siamo passati - ha ricordato Zaia - dal rosso scuro al rosso, e poi al verde in Europa. Ora il nostro tasso di incidenza è inferiore al 4%, siamo una delle poche aree europee con colore verde. L'Europa potrà pensare di fare una classificazione quando si potrà dimostrare che i parametri sono uguali per tutti", ha osservato.
    E mentre il Veneto si sta preparando alla riapertura al 50% in presenza degli istituti superiori, tiene aperta la questione degli impianti sciistici, per cui secondo Zaia "il Dpcm per affrontare il tema della neve deve essere modificato ante il 15 febbraio. Gli assessori si stanno incontrando - aggiunge - e stanno parlando di questo tema".
    Dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie intanto arriva un aggiornamento sulle varianti del virus identificate in regione, che sono 11 a partire da novembre a oggi. Di esse, quattro appartengono a una di quelle selezionate dal Centro Europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), che destano preoccupazione e da monitorare con maggiore attenzione. Non vi sono invece quelle temute, sudafricana o brasiliana. La variante inglese è stata identificata finora in 5 campioni, tutti di persone provenienti dall'estero. (ANSA).
   

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