(ANSA) - SANREMO, 08 FEB - Un gruppo di "ribelli", uomini che
mettono "la faccia e il sangue" per costruire la nuova Italia
risorgimentale sull'onda per molti di idee mazziniane, i
"Macchiaioli"; persone "irriverenti e libere nei confronti di
tradizioni e convinzioni" che debbono a una donna, Anna Franchi,
attivista e giornalista d'arte, la stesura nel 1902, per prima
tra i critici, delle memorie di movimento artistico.
"Se lei farà questo libro - scriveva Giovanni Fattori -, mi
sarà di consolazione più di una croce, perché queste saranno e
parole di un'amica".
Inaugurata il 24 ottobre scorso, nei soli quattro giorni di
apertura prima del blocco aveva richiamato circa 2000
visitatori. Un punto di forza culturale, in una città che sa
mettere in campo contemporaneamente, in questa nuova fase di
riapertura sotto il colore "giallo", un'esposizione su Van Gogh
e Giotto alla Cappella degli Scrovegni. A Palazzo Zabarella, nel
periodo di sospensione delle visite, è proseguito il lavoro di
ricerca sul gruppo che a metà Ottocento segna in Italia un punto
di svolta nella pittura. Una ricerca, stavolta, non centrata
sulle scene delle battaglie, sui soldati o i paesaggi maremmani,
ma proprio sulle donne che sostennero o furono in contatto con i
Macchiaioli - da Isabella Falconer a Fiorella Favard de
l'Anglade, a Titta Elisa Guidacci, Maria Ottavia Vettori Medici,
Elisa Fabbroni o Teresa Fabbrini, che fu accanto a Diego
Martelli, storico mecenate-collezionista del gruppo riunito a
Castiglioncello. (ANSA).
I Macchiaioli, indipendenza e forza della figura femminile
Riapre la mostra a Palazzo Zabarella a Padova