(ANSA) - VENEZIA, 23 MAR - Prosegue la corsa del Coronavirus
in Veneto, che aggiunge all'impegno nelle strutture ospedaliere
e di terapia intensiva lo "stress" di una campagna vaccinale che
stenta a decollare, soprattutto per i mancati arrivi di dosi.
Il bollettino quotidiano segnala 1.
Per questa ragione il Veneto ha aumentato a oltre 600 i posti
letto in terapia intensiva, come ha riferito oggi il
responsabile regionale, Paolo Rosi. Dai 5-9 ingressi al giorno
registrati a febbraio, dalla seconda settimana di marzo il dato
è stabile intorno a 20, con picchi di 23-26, per cui la curva
dell'occupazione sta salendo in maniera lineare anche se non
brusca. "Se la curva non cambia - ha aggiunto Rosi - a fine mese
avremo 300-310 posti occupati. Negli ospedali Covid si lavora a
pieno regime, negli altri c'è stata una riduzione dell'attività
convenzionale. E' una situazione di stress aumentata
dall'impegno del personale per le vaccinazioni". Al momento si
mantiene un margine di 90 posti letto liberi al giorno, e non ci
sono trasferimenti fuori provincia.
Sul fronte della campagna vaccinale, finora sono 640.456 le
dosi somministrate in Veneto, e le persone ad aver completato il
ciclo vaccinale sono 203.789. Ieri sono state fatte 17.224 dosi
vaccino, in aumento rispetto al giorno precedente, di cui 12.318
prime e 4.906 seconde dosi. Sul versante delle forniture è stato
annunciato l'arrivo di 83 mila dosi di vaccino Pfizer, destinate
dalla prossima settimana a diventare 120 mila a settimana.
"L'immunità di gregge è lontana - ha commentato l'assessore
regionale alla Salute, Manuela Lanzarin - ma dipende dalle dosi
di vaccino disponibili. Per noi è difficile anche per alcune
categorie deboli fare le vaccinazioni, dipende
dall'approvvigionamento. Abbiamo aperto diverse linee, abbiamo
58 punti vaccinali con una programmazione per 50 mila vaccini al
giorno. Siamo a buon punto anche per le vaccinazioni nelle
aziende e per gli over 60. Potremmo aumentare - ha ribadito
- ma questo è proporzionale al numero di vaccini disponibili".
Il direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor,
ha rimarcato il fatto che "siamo a 308 dosi ogni 100 mila
abitanti, la campagna vaccinale va bene. C'è da perfezionare -
ha precisato - qualche aspetto di organizzazione e logistica. Il
piano di rete nazionale va bene, ma non per aiutare i
'furbetti', serve correttezza a livello interregionale. Noi
lavoriamo per vaccinare e arrivare il giorno prima dell'arrivo
della fornitura a 'magazzino zero'", ha concluso. (ANSA).
>ANSA-IL-PUNTO/COVID: Veneto, ok vaccini ma forniture scarse
Terapie intensive, rischio 300 posti occupati a fine mese