(ANSA) - VENEZIA, 24 MAR - Niente prenotazione, nessuna
richiesta pressante ai call center ma una chiamata di massa, in
un orario prestabilito in partenza. E' l'ultima frontiera
dell'accelerazione ai vaccini che sarà sperimentata in Veneto.
Il test avverrà domenica e coinvolgerà 4.795 cittadini della
provincia di Treviso nati nel 1936. Ci si potrà recare
direttamente nei quattro centri individuati dall'Ulss 2 per la
somministrazione delle dosi a Oderzo, Villorba, Godega
Sant'Urbano e Riese Pio X dove i sanitari avranno già in mano
l'elenco degli aventi diritto. Si partirà alle 8 del mattino con
i nati di gennaio per finire alle 19 con quelli di dicembre.
Mentre la regione prosegue a tappe forzate nella
somministrazione delle dosi - 21 mila quelle erogate nelle
ultime 24 ore - i numeri della pandemia rimangono preoccupanti.
Sono ancora oltre quota duemila, 2.042 per l'esattezza, i nuovi
casi di Covid-19 registrati in 24 ore in Veneto. Il totale da
inizio pandemia sale a 371.544 casi. I decessi registrati da
ieri sono 28, con il totale delle vittime a 10.442. I positivi
attuali sono 39.128, 90 in più rispetto a 24 ore fa. Continua
pure la crescita dei dati ospedalieri, con 39 nuovi ricoveri in
area non critica e 1.792 pazienti in tutto; nelle terapie
intensive si registrano altri 7 ingressi, con 267 posti
occupati.
Di fronte a questi numeri il Presidente Luca Zaia vede
positivamente l'ipotesi di una piattaforma nazionale per una
gestione non frammentata delle vaccinazioni. "E' sacrosanto e
comprensibile - dice - che a livello nazionale si ci si
preoccupi anche di chi fa a fatica a stare al passo con le
dosi". Ma rivendica orgogliosamente i risultati ottenuti sul
campo da diverse regioni. "Ve ne sono alcune, come il Veneto, il
Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna e altre che hanno già
delle strutture organizzate - puntualizza -. E decidono in
autonomia e sono operative". Zaia ne parla dopo aver voluto
testare personalmente la situazione. Ha chiamato anonimamente il
numero verde delle Ulss e come un comune cittadino ha chiesto
informazioni per verificare le risposte degli operatori e la
funzionalità del servizio. "Talvolta facevo fatica a prendere la
linea e mi spazientivo anche - ammette -. Facevo il finto utente
e chiedevo delle precisazioni. Ho sempre ricevuto risposte
esaurienti".
Intanto il Veneto spera che la situazione attuale possa
portare a modificare l'attuale fascia rossa. "Se venerdì
prossimo verremo classificati zona arancione, e non è
improbabile - annuncia - spero che le scuole possano essere
riaperte, che ripartano velocemente". (ANSA).
>ANSA-IL-PUNTO/COVID:Veneto,Treviso testa 'spinta' a vaccini
Zaia, non è improbabile passaggio a zona arancione da venerdì