(ANSA) - VENEZIA, 14 APR - Preme nelle arti l'urgenza di
superare "la selva oscura" del tempo pandemico, di tornare al
corpo come contatto, dopo un "periodo di corpi sospesi
nell'etere". E' un bisogno di ristabilire un rapporto diretto
con il pubblico che, durante la presentazione dei Festival di
Danza Musica Teatro della Biennale di Venezia, diventa anche
appello alla politica: "Basta, non ne possiamo più, fateci
ritornare nei nostri teatri, nei nostri spazi di cultura per una
nostra crescita, per uno Stato che vuole essere adulto e
responsabile", ha detto Gianni Forte, direttore con Stefano
Ricci del settore teatro.
Ad aprire sarà il Festival del teatro, intitolato "Blue", dal
2 all'11 luglio. Dal 23 luglio al primo agosto, la Danza con
"First Sense". A chiudere, dal 17 al 26 settembre, il Festival
della Biennale musica, in diversi luoghi storici di Venezia,
teso a mettere in risalto la tradizione musicale veneziana
collegandola all'attualità compositiva contemporanea dal titolo
"Choruses - Drammaturgie vocali", con la direzione di Lucia
Ronchetti.
Venezia non sarà solo palcoscenico dello spettacolo dal vivo,
ma anche - è stato ricordato - officina del fare per i giovani
partecipanti ai programmi di Biennale College, parte integrante
dei Festival. Sono oltre 1.000 le domande di partecipazione
pervenute quest'anno ai bandi di Biennale College Danza Musica e
Teatro, da oltre 70 Paesi del mondo.;; (ANSA).
Biennale Danza, Musica e Teatro, "fateci ripartire"
Da luglio a settembre a Venezia 600 artisti per 100 appuntamenti