(ANSA) - VENEZIA, 04 SET - La fila agli sportelli pubblici in
Italia ha continuato ad allungarsi, almeno fino all'avvento del
Covid, come se tra il 1999 e il 2019 si fossero messe in coda
altre 20 persone. La stima è dell'Ufficio studi della Cgia di
Mestre (Venezia) su dati Istat.
Nonostante ogni ente dello Stato disponga da tempo di un sito
internet dal quale si possono scaricare moduli, atti,
certificati e inviarli digitalmente alla struttura richiedente,
chi è stato costretto a recarsi fisicamente ad uno sportello di
una Asl o all'ufficio anagrafe del proprio Comune ha visto
aumentare i tempi di attesa prima di poter iniziare a
interloquire con un impiegato pubblico.
Dall'indagine campionaria Istat sulle persone maggiorenni che
si sono recate agli sportelli della Pa, e che denunciano di aver
atteso più di 20 minuti, emerge che nel 2019, ultimo anno in cui
i dati sono disponibili, a 'lamentarsi' delle Asl sono stati
54,8 intervistati su 100, il 55,2% in più rispetto a quanti si
erano trovati nella stessa situazione nel 1999. Sono 29,2 su
100, invece, gli intervistati in lunga attesa all'anagrafe, il
172,9% in più di 20 anni prima.
A livello territoriale le situazioni più difficili si
registrano nel Centro-Sud. per le Asl i tempi d'attesa più
lunghi sono in Calabria (70,9 su 100), in Sicilia (70,9) e
Campania (66,7). All'anagrafe, invece, le code sono nel Lazio
(50), in Sicilia (40,1) e in Puglia (33,1). Tra le realtà
regionali più virtuose Veneto, Valle d'Aosta e Trentino Alto
Adige.
A lamentarsi non sono solo i cittadini ma anche il sistema
produttivo: per 9 imprenditori su 10 le procedure amministrative
in capo alle aziende costituiscono un problema. Nell'Eurozona
l'Italia sconta un differenziale di 18 punti percentuali in più
rispetto agli altri Paesi. (ANSA).
Cgia, fila sportelli si allunga: +20 persone in 20 anni
Nonostante digitalizzazione aumentati tempi d'attesa