(ANSA) - VERONA, 18 OTT - Per la prima volta in Italia viene
mostrato il "volto" del Prosek croato, il vino dolce che
minaccia il Prosecco "Made in Italy", il più venduto al mondo e
fra i più imitati. Una bottiglia del prodotto balcanico è stata
messa in mostra oggi da Coldiretti nel proprio padiglione al
Vinitaly Special Edition, in corso alla Fiera di Verona, assieme
alla "cantina degli orrori" rappresentata dai vini che suonano
italiano, e che valgono un miliardo di euro.
Per l'occasione, il presidente della Coldiretti Ettore
Prandini ha diffuso un report su "Il Prosek e i suoi fratelli"
con dati sul fenomeno dei falsi in bottiglia, gli esempi più
clamorosi, gli errori dell'Unione europea su marchi, etichette e
accordi internazionali fino alle contromisure possibili per
difendere un settore vitale per il Made in Italy.
Resta poco più di un mese per bloccare la domanda di
riconoscimento del Prosek croato e tutelare il Prosecco. Quello
croato è un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente
dalla zona meridionale della Dalmazia, per il quale Zagabria
chiede di registrare una "menzione tradizionale". "La richiesta
per il Prosek è un precedente pericoloso che - afferma la
Coldiretti - rischia anche di indebolire la stessa Ue nei
rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di
scambio, dove occorre tutelare le denominazioni dai falsi".
Dal "Bordolino" argentino nella versione bianco e rosso, con
tanto di bandiera tricolore, al "Kressecco" tedesco, il "Barbera
bianco" prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il
Marsala sudamericano e quello statunitense, non si contano le
contraffazioni e le imitazioni. Il Prosecco è fra i prodotti più
bersagliati, con il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il
Consecco e il Perisecco tedeschi; in commercio sono arrivati
anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco
della Moldova, mentre in Brasile nella zona del Rio Grande
diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare
la denominazione Prosecco nell'ambito dell'accordo tra Unione
Europea e Paesi del Mercosur.
"E' necessario - sottolinea Prandini - fermare una decisione
scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo",
anche alla luce "della Corte di Giustizia Ue che si è
pronunciata chiaramente contro l'utilizzo di termini storpiati o
grafiche per richiamare tipicità protette dalle norme Ue. Per
questo è importante - conclude - l'impegno del Ministro delle
Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del Governatore Luca Zaia
e degli europarlamentari italiani ad intervenire per far
respingere la domanda". (ANSA).
Vinitaly:Coldiretti, ecco Prosek e la "cantina degli orrori"
In mostra il vino croato che minaccia il Prosecco