(ANSA) - VENEZIA, 30 DIC - Il caro energia, nei primi 6 mesi
del 2022, metterà a rischio, almeno con la sospensione
temporanea, 500 mila posti di lavoro in Italia. A sostenerlo la
Cgia di Mestre che sotttolinea come "gli aumenti di luce e gas
avranno degli effetti molto pesanti sul fronte occupazionale".
Nei prossimi mesi, infatti, con variazioni annue delle
tariffe che in alcuni comparti rischiano di raggiungere il +250
per cento, secondo gli Artigiani, molte aziende del vetro, della
carta, della ceramica, del cemento, della plastica, della
produzione laterizi, della meccanica pesante,
dell'alimentazione, della chimica, etc., potrebbero essere
costrette a fermare la produzione, perché non in grado di far
fronte all'aumento esponenziale di questi costi fissi.
L' esplosione dei prezzi - rileva la Cgia - colpisce
indistintamente tutte le attività, anche se alcune eccellenze
del nostro made in Italy rischiano molto più di altre. Settori
che in questo momento stanno dando un contributo fondamentale
alla ripresa economica dell'Italia, con livelli di vendite
all'estero mai toccati in precedenza. Non sono poche, infatti,
le realtà territoriali che dovranno fare i conti con i prossimi
aumenti, con il risultato che per molte aziende sarà più
conveniente spegnere i macchinari, si spera temporaneamente, che
tenere gli impianti accesi. (ANSA).
Energia: Cgia, prezzi metteno a rischio 500mila posti
In alcuni comparti aumento potrebbe raggiungere il +250%