(ANSA) - MILANO, 12 APR - Nei procedimenti giudiziari
successivi al caso dell'omicidio di Yara Gambirasio "non è
emersa alcuna prova di un piano orchestrato allo scopo di
depistare eventuali nuove indagini difensive, lasciando
intenzionalmente deperire il Dna di Ignoto 1". Per questo motivo
la Procura della Repubblica di Venezia ha chiesto
l'archiviazione del fascicolo aperto dal procuratore aggiunto
Adelchi D'Ippolito in seguito alla denuncia presentata da
Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all'ergastolo per
l'omicidio.
"Indagati per frode in processo e depistaggio sono finiti il
presidente della Prima sezione penale del Tribunale di Bergamo,
Giovanni Petillo, e la funzionaria responsabile dell'Ufficio
corpi di reato, Laura Epis - riporta il quotidiano - . E ora è
lo stesso D'Ippolito a chiedere di archiviare le accuse, perché
né le verifiche né i testimoni hanno fatto emergere la prova
che, da parte degli indagati, ci sia mai stata la volontà di
distruggere o danneggiare quei 54 campioni di Dna estratti dagli
slip e dai leggings di Yara, e che hanno costituito la
prova-principe. Gli avvocati possono opporsi: deciderà il
giudice. Intanto, sull'esame e sulla verifica della
conservazione dei reperti chiesti dalla difesa, la Cassazione ha
rimandato ancora una volta la questione a Bergamo" . (ANSA).
Yara, Venezia archivia indagine sul Dna
'Nessuna volontà di deteriorarli'. Avvocati potranno opporsi