(ANSA) - TREVISO, 13 MAG - Un genio moderno, contemporaneo,
che guardava all'antico per reinventarlo. L'ultimo grande
artista del Settecento e il primo dell'Ottocento.
La mostra, allestita nell'ala fresca di restauro del Museo
Bailo, che inaugura con l'occasione la galleria dell'Ottocento,
si apre con un colpo d'occhio straordinario, le quattro enormi
statue su basamenti originali, provenienti da un palazzo
nobiliare padovano, in cui Canova si misura con l'antico e
dimostra la sua originalità: l'Apollo del Belvedere a confronto
con il Perseo trionfante e il Gladiatore Borghese con il suo
Creugante. Vera chicca è il gesso preparatorio del cavallo
morente, esposto per la prima volta, al quale si rifece per il
famoso gruppo di Teseo in lotta con il centauro, oggi a Vienna.
Di forte suggestione la sala con la Venere che dialoga con
la dea dal carnale lato b dipinta da Francesco Hayez nel 1830 e
la più pudica e tradizionale Diana cacciatrice, nella tela dello
stesso anno di Pelagio Pelagi. In una teca, anche questa una
primizia, ecco la maschera funeraria e il calco della mano
destra dell'artista. (ANSA).
Classico, moderno, contemporaneo. Treviso celebra Canova
Al Museo Bailo il fascino dello scultore che conquistò il mondo