(ANSA) - VENEZIA, 06 SET - "Ho sempre pensato che dietro ai
suoi film ci fosse solo un ragazzino a cui piaceva giocare ai
cow-boy", dice Spielberg di Sergio Leone. E quest'ultimo in una
intervista, quasi a conferma, sottolinea: "I miei film sono il
mondo giocato dai bambini".
Spiega Zippel di questo suo lavoro: "Sergio Leone è legato ad
uno dei miei primi e più preziosi ricordi da spettatore. Facevo
le elementari e un giorno mio padre mise nel videoregistratore
la cassetta de Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo. Fu una
folgorazione totale. Fu proprio in quel giorno che il cinema
passò dall'essere uno svago di bambino ad una vera e propria
passione per me".
E ancora il regista: "Quando Raffaella Leone mi ha proposto
di raccontare suo padre in un documentario, ho avuto
l'impressione che tutto stesse tornando al suo posto. Mi sono
lanciato con passione e rispetto in questa avventura, sempre
sostenuto da Raffaella, da tutta la famiglia Leone e dal team di
Sky Italia e Sky Studios. Ho voluto provare non solo a
raccontare Sergio Leone, ma anche a chiarire quanto il suo
cinema e il suo genio creativo siano ancora centrali e fonti
indiscutibili d'ispirazione per i più grandi cineasti del cinema
contemporaneo. Tutti i grandi artisti che hanno aderito al film
ne sono la conferma più bella".
E sono davvero tanti: Clint Eastwood, Martin Scorsese,
Quentin Tarantino, Giuseppe Tornatore, Ennio Morricone, Carlo
Verdone, Eli Wallach, Dario Argento, Giuliano Montaldo, Gian
Luca Farinelli, Enzo Di Liberto, Frank Miller, Steven Spielberg,
Damien Chazelle, Robert De Niro, Raffaella, Francesca e Andrea
Leone, Sir Christopher Frayling, Tsui Hark e Sir Christopher
Frayling. (ANSA).
Sergio Leone, un bambino che gioca ai cowboy
A Venezia L'italiano che inventò l'America di Zippel