Veneto

Borghi, la crisi del cinema mi fa soffrire

Chiude The Hanging Sun. Film su Siffredi? Non ci sono contratti

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 10 SET - "Non voler piacer a tutti, fare delle scelte anche non mainstream. Sapere bene che un film anche se lo fai con Alessandro Borghi non vuol dire che è bello, il cinema ormai devi farlo con un grandissimo impegno e devi guadagnarti sul campo tutto, buttandoti a capofitto come fosse l'ultimo film della vita": Alessandro Borghi, ironico, motivato, generoso parla così del film che ha portato a Venezia 79, THE HANGING SUN - SOLE DI MEZZANOTTE diretto da Francesco Carrozzini, che chiude la Mostra del cinema. La produzione è internazionale: Cattleya, Groenlandia e Sky, con la distribuzione di Vision (in sala tre giorni in ben 200 copie dal 12 settembre) e poi la messa in onda su Sky Cinema e Now.
    "E' il primo Sky Original italiano realizzato per conto di Sky Studios, dunque ha una forte connotazione internazionale", dice il vicepresidente Sky Studios Italia Nils Hartmann.
    Basato sul romanzo omonimo di Jo Nesb› (Einaudi), girato in Norvegia, scritto da Stefano Bises, è un thriller noir, ma non solo un film di genere, sfiora temi profondi come la paternità e i figli che si smarcano dai padri. Da un grande porto del Nord Europa, John (Borghi) decide di disobbedire a suo padre Dad ((Peter Mullan) e alla vita criminale cui lo aveva preparato. E fugge lontano, fino ad un villaggio del profondo Nord, dove il sole sembra non tramontare mai. Si nasconde in attesa dei documenti per continuare la sua fuga. Ma suo fratello Michael (Frederick Schmidt) lo cerca per riportarlo a casa. In questo tempo sospeso John conosce Lea (Jessica Brown Findlay) e suo figlio Caleb (Raphael Vicas). Lea è una giovane pescatrice che per anni ha subito gli abusi di un marito violento e alcolizzato, Aaron.
    Per Borghi ora si parla di un film su Rocco Siffredi. "Se ne parla sì, ma non posso dire altro se non che non sono stati firmati ancora i contratti", risponde. Gli piace il cinema cinema: "Questa crisi delle sale mi fa soffrire, è un tarlo ogni giorno. Come se ne esce? Con umiltà, con impegno, con il coraggio di produttori e distributori perché in Italia l'incasso garantito non c'è più, ma soprattutto il problema più grande è quello di fare film brutti, io ne vedo di continuo". (ANSA).
   

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