(ANSA) - ROVIGO, 07 OTT - Dentro la storia, in prima linea
per seguire come nessun altro gli avvenimenti, ma con l'occhio
sempre puntato alla vita delle persone che entravano nel suo
mirino. Robert Capa era così.
A dare una lettura dell'intero percorso del fotografo di
origine ungherese, tra i fondatori con Henri Cartier-Bresson e
altri della Magnum, è la mostra che Palazzo Roverella, a Rovigo,
gli dedica fino al 29 gennaio prossimo. 'Il reporter umanista',
lo definisce Gabriel Bauret, che ha scelto negli archivi della
mitica agenzia i 366 scatti per 'Robert Capa. L'opera
1932-1954', guidato dalla volontà di andare oltre la tematica di
guerra che pure occupa lo spazio maggiore.
Endre Erno Friedmann, ebreo, era nato a Budapest nel 1913. A
17 anni si trasferì a Berlino dove restò fino al 1933 formandosi
nel clima di rinnovamento dell'avanguardia fotografica tedesca
favorita dallo sviluppo delle riviste e delle apparecchiature.
Poi si spostò a Vienna e, infine, a Parigi, la città del cuore,
con la fotografa Gerda Taro, suo unico grande amore, uccisa da
un carro armato in manovra nel 1937 vicino a Madrid. Insieme
avevano scelto lo pseudonimo Robert Capa, pensando all'attore
Robert Taylor e al regista Frank Capra. (ANSA).
Robert Capa, la vita nel mirino del reporter umanista
A Rovigo la verità 'sfocata' del gigante delle foto di guerra