Veneto

Fiom, fabbriche invecchiano, dobbiamo parlare ai precari

'I giovani non ci conoscono' dice De Palma confermato con il 97%

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 18 FEB - Le fabbriche invecchiano e tra le nuove tute blu prevalgono i precari. Giovani che non sanno che cosa sia il sindacato o il contratto nazionale, che "sorridono quando sentono le parole compagni e compagne oppure padroni". E' a questo mondo che la Fiom, la categoria della Cgil con più iscritti, vuole parlare "con un nuovo linguaggio", spiega il segretario generale Michele De Palma, al congresso di Padova. Il leader dei metalmeccanici Cgil, confermato con il 97% dei voti alla guida dell'organizzazione, chiede a Fim e Uilm "di avviare subito un percorso comune per presentare una piattaforma unitaria in vista del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici" e di mettere al centro, oltre al tema del salario, quello della stabilizzazione dei precari.
    Nei tre giorni del congresso si delineano le prossime sfide che il sindacato dovrà fronteggiare, a partire dalla transizione del settore Auto verso l'elettrico, per la quale De Palma chiede una programmazione con le aziende e il governo. C'è anche l'obiettivo di riportare Stellantis nel contratto collettivo nazionale superando quello specifico, c'è il futuro contratto dei metalmeccanici.
    "La forza del sindacato non è la stessa del passato. Il fatto che i lavoratori non vadano più a votare non è solo un problema della politica, ma diventerà un problema anche dei sindacati e della contrattazione", dice De Palma. "Si sta facendo avanti l'idea che la realtà non si può cambiare e che si deve trovare una nicchia nella quale sopravvivere. Nelle fabbriche non c'è solidarietà, ognuno si gestisce per sé. I ragazzi e le ragazze non sanno che esiste il sindacato e che esistono i diritti" spiega De Palma. "Se va avanti così noi rappresenteremo uomini e donne sempre più in là con l'età. Non basta dire che ci vogliono i giovani, dobbiamo andarci a parlare, usare un linguaggio diverso. La relazione con le giovani generazioni non va costruita solo su un elemento politico generale, le grandi manifestazioni, l'idea del cambiamento, ma su cose pratiche". (ANSA).
   

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