Veneto

Vita, arte e politica, a Rovigo gli scatti di Tina Modotti

Dal 22 settembre grande mostra sulla pasionaria della fotografia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 LUG - Ha raccontato la vita, il lavoro, le abitudini delle classi popolari, dei contadini e degli operai, il mondo a cui lei stessa apparteneva. A guidarla la grinta da pasionaria che non ammetteva limiti nè barriere. Bella e talentuosa, lasciò la povera casa di via Pracchiuso 89 a Udine, dove era nata, per approdare a Hollywood, dove fu protagonista in tre film muti, e animare poi la scena culturale e politica di Città del Messico. Tina Modotti (1896-1942) è stata una delle protagoniste leggendarie della fotografia mondiale dei primi decenni del Novecento. Sulla scia degli appuntamenti di successo con i maestri dello scatto riservati a Robert Doisneau e a Robert Capa, è a lei che Rovigo dedica la grande mostra dal 22 settembre al 28 gennaio.
    ''Il fuoco delle passioni'', curata a Palazzo Roverella da Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, con più di 200 immagini oltre a filmati e documenti è la più ampia monografica proposta in Italia sull' artista. Un racconto del suo percorso umano e professionale che ruota intorno alla sola mostra da lei personalmente realizzata a Città del Messico, nel 1929. Una quarantina delle opere esposte facevano parte dei sessanta scatti di quella esposizione, definita la ''prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico''. Nata in una famiglia operaia socialista, Assunta Adelaide Luigia Modotti a 16 anni raggiunse a San Francisco il padre e cominciò a calcare il palcoscenico. A 21 dopo il matrimonio con il pittore Roubaix de l' Abrie Richey si trasferì a Los Angeles entrando nel mondo del cinema. Fu il grande maestro Edward Weston, di cui fu modella e assistente e si innamorò, ad avvicinarla alla fotografia. Frequentatrice dell' ambiente culturale di Città del Messico, conobbe lo scrittore John Dos Passos, l'attrice Dolores Del Rio, il pittore Diego Rivera - di cui fotografò i murales - e divenne amica molto intima di Frida Kalho. Militante comunista determinata, divenne la ''fotografa ufficiale'' del movimento muralista messicano. Visse a Mosca e in Spagna e nel 1939 tornò in Messico. Morì la sera del 5 gennaio del '42 mentre - è la versione ufficiale - tornava in taxi da una cena con amici. (ANSA).
   

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