Veneto

I funerali di Giulia Cecchettin a Padova, attese 10 mila persone

Aperti i varchi per assistere alla cerimonia nella Basilica di Santa Giustina

"Giulia ti vogliamo bene": le parole scritte accanto ad una gigantografia di Giulia Cecchettin

Redazione Ansa

L'attenzione è tutta su Padova, dove nella Basilica di Santa Giustina vi sarà l'ultimo saluto a Giulia Cecchettin: sono attese diecimila persone ma i molti che non potranno entrare potranno contare sui maxischermi allestiti in in Prato della Valle e sulle dirette tv.

E' iniziato alle 8.30 l'ingresso delle persone accreditate al varco di polizia in vista dei funerali di stamane nella Basilica. Sono oltre 200 le persone tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, unità speciali antiterrorismo e antisabotaggio che presidiano la zona esterna riservata. All'interno vi sarà posto per poco meno di 1.200 persone. Ci sono già diverse persone in Prato della Valle a Padova in attesa ai varchi di accesso alla chiesa di Santa Giustina. La giornata è grigia e fredda, ma a due ore dall'inizio della cerimonia funebre in tanti stanno arrivando nella piazza monumentale sulla quale affaccia la Basilica. In un largo perimetro attorno di Santa Giustina le strade sono off limits, chiuse fino al termine delle esequie. In Veneto oggi è giornata di lutto regionale.

Famiglie, genitori con i figli, studenti, chi addirittura ha chiesto il permesso al lavoro: sono tantissimi coloro che vogliono dare l'addio, lanciare un fiore alla ragazza di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato, Filippo Turetta. Che domani, in teoria, potrebbe essere tra le migliaia di persone che assisteranno ai funerali di Giulia attraverso le dirette televisive. Rinchiuso dal 25 novembre nel carcere di Montorio (Verona),Turetta gode degli stessi diritti di tutti gli altri detenuti e dunque può leggere e guardare la tv.

La piazza di Padova domani non avrà occhi che per Giulia. La sua gigantografia, rimasta esposta in queste settimane davanti al municipio di Vigonovo, è stata portata nella Basilica, che è tra l'altro il più antico luogo di culto della città e una delle più grandi della cristianità: ritrae la giovane con un vestito rosso, sorridente, in altalena. C'è attesa soprattutto per le parole che pronuncerà papà Gino, che si è prearato un discorso scritto, per non cedere all'emozione mentre dirà addio alla figlia. "Abbiamo scelto una chiesa grande - ha detto domenica l'uomo - affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio".

Nella città del Santo sono attese circa 10mila persone, forse anche di più. Le vie del centro attorno a Santa Giustina e Prato della Valle saranno blindate, chiuse al traffico e off limits per ogni attività commerciale. Il governatore Luca Zaia ha proclamato il lutto regionale. "Faccio un appello ai veneti: - ha detto - diamo un segnale durante le esequie di Giulia. Chi può abbassi la serranda, chi può spenga le luci alle 11, per 5, 10 minuti o anche per un'ora". Il Tg1 trasmetterà la funzione funebre in diretta, e così farà Canale 5, con uno speciale; le immagini delle esequie saranno trasmesse in diretta anche da Telechiara, l'emittente della Diocesi di Padova. La cerimonia sarà presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla. 

"Ed ora vola Giulia, vai in alto, vai oltre. Oltre il nero della morte, oltre il rosso del sangue, oltre il bianco del gelo. Oltre l' oppressione, oltre la miseria, oltre gli uomini". Lo scrive stamane sui social Nicodemo Gentile, il legale per l'associazione Penelope di Elena, sorella di Giulia Cecchettin. "Sei diventata una farfalla, libera e colorata, come quella di Penelope - aggiunge - . Senza catene raggiungi la tua adorata mamma in quello spazio nuovo, azzurro e confortante, dove finalmente nessuno potrà più toccarti. Buon volo anima pura e se puoi perdonaci".

Rischia trasferimento il procuratore dell'inchiesta su Giulia

Sul procuratore di Venezia Bruno Cherchi, che coordina l'inchiesta sull'omicidio di Giulia, incombe il rischio di un trasferimento d'ufficio . Motivo, i suoi rapporti con un perito, il professore Massimo Montisci, ex presidente dell'istituto di Medicina legale di Padova, coinvolto in vicende giudiziarie. Rapporti che secondo la minoranza della prima commissione del Csm (due consiglieri su 6) avrebbero appannato l'immagine di imparzialità di Cherchi. La relazione di maggioranza (3 voti) chiede invece l'archiviazione. A decidere sarà mercoledì prossimo il plenum di Palazzo dei marescialli.

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