(ANSA) - VICENZA, 27 MAG - In Veneto, al 30 aprile scorso, i
condannati ammessi a regimi esterni al carcere risultano il
triplo di quelli detenuti. Il dato è emerso dal convegno
organizzato oggi a Vicenza dal Consiglio regionale dell'Ordine
degli Assistenti sociali del Veneto, insieme alla Fondazione Con
i Bambini e ai referenti del Progetto Tra Zenit e Nadir.
Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento giustizia minorile
e di comunità forniti dal sistema Siepe, in Italia al 30 aprile
erano 138.627 le persone in carico agli Uffici esecuzione penale
esterna (Uepe) per gli adulti, di cui 27.517 in messa alla prova
e 29.648 in affidamento in prova al servizio sociale. Il numero
complessivo è doppio rispetto ai 61.049 detenuti in carcere. In
Veneto la situazione è anche migliore: al 30 aprile i soggetti
in carico agli Uepe erano 9.029, mentre quelli in carcere 2.617.
Per quanto riguarda i minori e i maggiorenni con reati
commessi in minore età, quelli in carico fino al 15 maggio
scorso erano 675, mentre quelli in carcere a Treviso - riservato
ai soli maschi - erano 17. A livello nazionale Ufficio ci sono
14.308 giovani in affidamento esterno, di cui con messa alla
prova 2.998, a fronte di 554 minorenni detenuti, numero in forte
aumento rispetto alla fine del 2022, quando erano 381. La
crescita è dovuta a diversi fattori, ma molto si deve
all'aumento delle misure di custodia cautelare per effetto del
cosiddetto decreto legge Caivano.
In Veneto negli ultimi due anni, oltre agli effetti del
decreto Caivano, è stata evidenziata la crescita significativa
dei reati contro la persona e la proprietà, che coinvolgono baby
gang. "Questa problematica - ha sottolineato Chiara Bortolato,
del Servizio sociale di Venezia - è in crescita, in particolare,
nell'area di Verona e richiede un lavoro importante in termini
di prevenzione". (ANSA).
In Veneto condannati in regime esterno sono 3 volte i detenuti
A Vicenza un convegno degli Assistenti sociali