(ANSA) - VIDOR, 11 LUG - Sulla morte di Alex Marangon, il
barista 25enne di Marcon (Venezia) scomparso il 30 giugno e il
cui corpo è stato trovato in un isolotto del fiume alle Grave di
Ciano il 2 luglio,. sono aperte ancora tutte le ipotesi,
compresa la caduta dall'alto che, tuttavia, l'autopsia svolta
dai medici legali Alberto Furlanetto e Antonello Cirnelli,
tenderebbe a escludere.
Secondo quanto apprende l'ANSA, per considerare valida
l'ipotesi del decesso da precipitazione bisognerebbe spiegare in
primis perché la vittima non ha lesioni agli arti superiori,
agli arti inferiori e al collo, soprattutto dopo aver urtato la
testa in caduta così violentemente da provocarne lo sfondamento.
Ci sarebbe poi da spiegare perché un corpo che cade da un
superficie rialzata, istintivamente non pone le mani in avanti,
dal momento che non c'è nessuna lesione sul palmo delle mani e
ai polsi.
Per avere un quadro ancora più fedele, è fondamentale
comunque attendere il risultato delle indagini tossicologiche.
Quanto all'inchiesta, anche ieri i carabinieri del nucleo
investigativo di Treviso e della sezione scientifica hanno fatto
un sopralluogo all'abbazia, con lo stesso procuratore Marco
Martani che ha ribadito che "si tratta di un omicidio, non di
una caduta. Quel tipo di lesioni alla testa le riscontriamo
solitamente solo negli incidenti stradali".
Al termine delle verifiche, gli investigatori hanno
dimostrato un cauto ottimismo, riferito probabilmente alle
modalità di ricostruzione del luogo in cui la vittima è stata
gettata nel Piave: "Abbiamo fatto un grosso passo avanti", le
loro parole. (ANSA).
La caduta dall'alto di Alex è incompatibile con le ferite
Investigatori dopo il sopralluogo:'fatto un grosso passo avanti'