Veneto

Sfruttati 25 migranti al lavoro, 2 misure cautelari nel Padovano

Altri due indagati nelle indagini dei carabinieri

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUGINE, 05 SET - Due cinesi, residenti a Brugine (Padova) sono stati raggiunti da una misura cautelare personali dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria ritenuti responsabili di associazione per delinquere, assieme d altri due connazionali, in un'indagine sul caporalato che ha accertato, tra l'altro, la violazione dei contratti nazionali e delle norme sulla sicurezza del lavoro e all'impiego di manodopera clandestina. Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri Nucleo Ispettorato del Lavoro di Venezia e di Padova e dai militari di Piove di Sacco.
    L'indagine, svolta tra gennaio 2022 e luglio 2024, è stata fatta attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizione di documenti attestanti le prestazioni lavorative effettivamente svolte e risultate totalmente difformi da quanto desumibile dalla documentazione amministrativa della ditta di Brugine nel settore manifatturiero e dalle dichiarazioni dei lavoratori coinvolti. Sono stati raccolti indizi di colpevolezza a carico dei quattro indagati che hanno operato in maniera continuativa utilizzando in maniera irregolare 25 stranieri provenienti dal Pakistani, Bangladesh e Cina, cinque dei quali clandestini, molti di loro "in nero", con mansioni di operai tessili in condizioni di lavoro degradanti, pericolose e sotto-retribuite, anche alloggiandoli in abitazioni fatiscenti.
    I lavoratori percepivano 5 euro all'ora, e anche meno, senza periodi di riposo e ferie, costretti a lavorare anche per 12-14 ore giornaliere. La Procura di Padova ha ravvisato un "quadro indiziario gravissimo che converge univocamente" a carico dei 4 indagati destinatari del provvedimento e ha disposto il sequestro preventivo dell'immobile adibito a laboratorio e dei due alloggi vicini all'azienda, per un valore complessivo di 400.000 euro. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it