Veneto

A Padova si studiano gli effetti sulla vita nello spazio

Dati utili per alpinisti, subacquei e lavoro in ambienti estremi

Redazione Ansa

(ANSA) - PADOVA, 07 OTT - L'aumento significativo dello stress ossidativo e dei livelli di cortisolo è un segnale che anche brevi periodi di isolamento e stress psicofisico possono alterare parametri biologici chiave per chi è nello spazio. E' uno dei risultati di una ricerca cui ha partecipato anche l'Università di Padova per valutare in che modo l'esposizione a condizioni ambientali estreme, simili a quelle spaziali, può influenzare il corpo umano e come questo reagisce allo stress dell'isolamento e del distacco dalle condizioni abituali terrestri.
    L'esito di questa ricerca è stato pubblicato nello studio dal titolo "Environmental study and stress-related biomarkers modifications in a crew during analog astronaut mission Emmpol 6" sulla rivista scientifica "European Journal of Applied Physiology".
    La riduzione delle ore di sonno e la compromissione della qualità del riposo hanno ulteriormente evidenziato l'impatto profondo che queste condizioni hanno sul benessere psicofisico.
    "La simulazione di una missione spaziale ci permette di comprendere come il corpo umano si adatti a condizioni estreme - spiega Sofia Pavanello, coordinatrice dello studio. Questi risultati non si limitano ai futuri astronauti, ma offrono preziose informazioni per migliorare la salute e la sicurezza di chi vive o lavora in ambienti estremi, come alpinisti, subacquei e lavoratori in contesti industriali complessi".
    Le missioni Emmpol rappresentano un esempio di ricerca multidisciplinare; la collaborazione tra diversi settori - dalla biomedicina, alla fisiologia, fino all'ingegneria e architettura spaziale - ha permesso di raccogliere dati che arricchiscono la conoscenza scientifica e hanno ricadute pratiche per molteplici ambiti della vita quotidiana. (ANSA).
   

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