Veneto

Monaco (Aiscat), sistema autostradale investirà 50 miliardi

A partire da quest'anno. Cresce domanda e serve più efficienza

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 09 OTT - "Nei prossimi anni il sistema autostradale italiano investirà circa 50 miliardi di euro a partire dal 2024". Lo annuncia Marco Monaco, vicepresidente di Aiscat, Associazione italiana concessionaria autostrade e trafori, presidente di Autostrade Alto Adriatico, intervenendo agli Stati Generali della Logistica del Nordest in svolgimento alla Fiera di Padova.
    Monaco ha ricordato che "la rete autostradale è stata la spina dorsale dello sviluppo socio-economico del nostro Paese nel dopoguerra, base della trasformazione da un'economia agricola a industriale; oggi può diventare il propulsore di una nuova rivoluzione in grado di sostenere le economie territoriali". La rete autostradale si estende per oltre 7 mila chilometri, muove il 30% delle merci e il 20% dei passeggeri.
    Ogni giorno le autostrade sono attraversate da 5 milioni di veicoli. Dal 1970 a oggi il traffico veicolare è quasi quintuplicato. D'altro canto, "l'età media delle infrastrutture autostradali in Italia ha superato i 50 anni. La rete è la più vetusta d'Europa e, su 7000 km di rete autostradale, oltre 2000 sono opere d'arte, viadotti e gallerie". Alla luce di un aumento del traffico veicolare, in particolare dei mezzi pesanti, della posizione baricentrica dell' Italia e del Nordest italiano e della vetustà della rete "serve investire". "Dal 2000 ad oggi sono state aperte circa 550 km di nuove tratte in esercizio (+10%), più di 1.900 km a tre corsie e più di 130 km a 4 o più corsie (+40% di ampliamenti di carreggiata). Ma non basta".
    Servono reti infrastrutturali più capaci di soddisfare la domanda, più efficienti e sicure, per ottimizzare filiere e processi logistici e intermodali. Quanto meno è efficace il processo logistico, quanto più difficoltose sono le comunicazioni, quanto più è alto il costo di trasporto, tanto meno competitive sono le economie territoriali;tanto maggiore è la spinta a delocalizzare produzione e distribuzione verso mercati con condizioni migliori. Sull'efficienza della logistica si gioca presente e futuro della competitività del Paese", ha concluso. (ANSA).
   

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